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Nel Consiglio Comunale di Modena che dichiaratamente doveva ricordare e celebrare il 22 aprile, festa della liberazione della città, non si è parlato di liberazione. Obiettivo totalmente mancato, quello posto dal Presidente del Consiglio Comunale Poggi. 'Nessuno ne ha parlato'- ha sottolineato il sindaco di Modena nella replica al lungo dibattito seguito alla sua proposta di revocare, con apposita delibera, la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita dallo stesso Consiglio Comunale, 98 anni fa. Le ragioni del mancato riferimento alla liberazione stanno di fatto tutte qui. Nel volere infilare proprio oggi, dopo un silenzio che ha attraversato gli ultimi 70 anni, dal dopoguerra ad oggi, la proposta di delibera di revoca della cittadinanza. Voluta dal Sindaco. E sulla quale, al netto della lezione dello storico Fabio Montella concentrata sul contesto politico e sociale in cui l'onoreficenza al Duce venne conferita, nel 1924, si sono concentrate le 3 ore e mezzo di dibattito, con l'intervento di tutti i gruppi e di più consiglieri per gruppo.
La delibera, proposta dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha raccolto una sollecitazione avanzata dall’Anpi e da altre associazioni del territorio dopo la recente scoperta dell'atto di conferimento della cittadinanza al Duce, ha ricevuto il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Movimento 5 stelle. Lega Modena si è astenuta; Forza Italia non ha partecipato al voto; i consiglieri Rossini e Baldini di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia sono usciti dall'aula dopo averlo annunciato; anche Beatrice De Maio di Modena sociale e Luigia Santoro (Lega Modena) sono risultate assenti al momento del voto.
Una delibera discussa anche sotto il profilo della forma, oltre che sul significato politico. La revoca della cittadinanza sulla base di alcune interpretazioni non sarebbe possibile nei confronti di una persona deceduta anche se a 'Modena è possibile farlo, a Bologna no a Modena si', ha sottolineato il sindaco richiamando indirettamente il no ad una discussione di questo tipo arrivato da Bologna.
Una seduta, quella di oggi, che era iniziata male, con l'annuncio, da parte dello stesso presidente del Consiglio Comunale, dell'assenza, in collegamento video, di uno dei due relatori previsti: la storica Michela Ponzani. 'Ci dispiace perché così il Consiglio è monco' - ha ripetuto lo stesso Presidente del Consiglio.
Per il resto il dibattito sì è molto giocato sul significato politico legato ad una revoca della cittadinanza, al di la dell'esistenza di un presupposto ed un fondamento giuridico. Per l'opposizione la storia e la memoria non si cancellano ma devono essere considerate come tali ed essere da monito. Per il centro sinistra non si tratta di cancellare la memoria ma di riaffermare i valori dell'antifascismo. Per l'opposizione atti del genere sono sostanzialmente fuori luogo e fuori tempo, per la maggioranza sono opportuni e giusti. Fatto sta che in funzione dell'approvazione il nome di Benito Mussolini, come ha specificato il sindaco, sarà cancellato dall'elenco dei cittadini onorari di Modena. La cancellazione se non di un fatto quantomeno degli effetti di un atto c'è, eccome, nonostante il ripetere da parte del sindaco e del presidente del Consiglio che non si è trattato di una cancellazione della storia. Affermazioni che hanno aperto e chiuso la seduta. Che anziché mettere al centro la liberazione, ha messo, per volontà del sindaco e del presidente del Consiglio, Mussolini.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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