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Addio al Garante e al limite del doppio mandato: l’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, nella giornata conclusiva di “Nova” al Palazzo dei congressi dell’Eur a Roma, ha votato a larga maggioranza i quesiti statutari, l’esito del voto è di fatto la vittoria della linea-Conte.
Il 63,24% degli iscritti al Movimento Cinquestelle ha così votato per la “eliminazione del ruolo del garante”, quello ricoperto fino a oggi da Beppe Grillo. Quando il risultato è stato letto e proiettato davanti all’assemblea riunita al Palazzo dei congressi dell’Eur la platea è esplosa in un fragoroso applauso. Il 29,09% ha votato “no”; tra le opzioni organizzative la maggioranza ha scelto che “le funzioni dovranno essere affidate a un organo collegiale appositamente eletto”. Dal canto suo, il co-fondatore si è limitato a commentare con un sintetico e criptico post dai social: “Da francescani a gesuiti”.
E poi: addio al limite del secondo mandato per il Movimento Cinquestelle. La “proposta di modificare la regola attuale relativa al limite dei mandati elettivi” è stata votata online dagli iscritti ha ricevuto il 72,08% di sì e il 25,40% dei no.
“Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di traverso e entrasse a gamba tesa. L’ha detto e ripetuto con Pec, video, comunicati vari. Mi è stato offerto di andare avanti con caminetti a geometria variabile io mi sono rifiutato, per me la base è sovrana - ha detto Giuseppe Conte -. Non è mai stato uno scontro tra garante e il sottoscritto, per quanto mi riguarda. Io ho sempre guardato avanti, non mi sono mai lasciato distrarre da queste questioni personali. Oggi abbiamo votato un quesito che pone una questione politica.
Il fuoco è vivo, non si è spento ed e ancora dentro di noi. Il Movimento Cinquestelle non sarà mai una timida brezza, un soffio di vento, ma un vento fortissimo. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il Paese, rimuovere gli ostacoli al cambiamento. A volte mi fermate e mi dite: presidente non mollare. Fino a quando ci sarete voi e fino a quando vorrete voi io non mollo'.
'Che significa essere progressisti indipendenti? Significa essere radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni. Parliamo di alleanze: per noi non è un dato precostituito, prepolitico. Ma sono e saranno sempre non un fine, ma un mezzo per cambiare la società, combattere battaglie giuste - chiude Conte -. Siamo testardamente orientati a cambiare la società. Siamo disponibili a sporcarci le mani e a confrontarci, ma ci sarà intransigenza sulla legalità e sull’etica pubblica. Siamo progressisti nella misura in cui non ci appartiene la cultura della conservazione. Non ci appartiene la cultura reazionaria”. Lo dice il presidente del M5S: “Per noi essere progressisti non significa disquisire nei salotti buoni-aggiunge- ma proteggere diritti e conquiste, e battersi per nuovi diritti'.
La consultazione in rete degli iscritti del Movimento 5 Stelle si è conclusa alle 15 di oggi 24 novembre 2024:, erano 88.933 gli aventi diritto al voto. Per i quesiti relativi alle modifiche dello Statuto hanno votato in 54.452 (61,23% degli aventi diritto); per i quesiti relativi alle modiche del Codice etico hanno votato in 48.112 (54,10% degli aventi diritto); per i quesiti relativi alle proposte tematiche hanno votato in 46.402 (52,18% degli aventi diritto); per i quesiti relativi organizzazione territoriale e proposte varie hanno votato in 45.825 (51,53% degli aventi diritto).
Redazione Pressa
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