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La misura è ancora a livello regionale sul piano della proposta di legge ma sul territorio modenese ha già ricevuto una prima stroncatura politica dalla maggioranza di governo di centro sinistra nel consiglio comunale di Campogalliano, dove il Consigliere comunale del Movimento 5 stelle Paolo Lugli si è visto respingere una mozione con la quale si proponeva lo studio di fattibilità per istituire il Reddito Energetico a Campogalliano.
Una misura rilanciata a livello regionale da un progetto di legge presentato dal MoVimento 5 Stelle che ha come duplice obiettivo: di aiutare le famiglie in difficoltà e, al tempo stesso, promuovere e diffondere l’utilizzo delle energie rinnovabili, in un’ottica di sviluppo e promozione di stili di vita virtuosi e sostenibili.
“Come i dati sulla qualità dell’aria stanno confermando, l’incidenza dei consumi domestici sui livelli d’inquinamento sono ancora molto rilevanti – spiega la capogruppo M5S Silvia Piccinini – Per questo abbiamo la necessità, soprattutto in Emilia-Romagna, di provare a sviluppare progetti sostenibili che abbiano come obiettivo quello di cambiare il nostro stile di vita. Con il progetto di legge che farà nascere il reddito energetico, gli emiliano-romagnoli non saranno solo i fruitori ma anche produttori di energia, coniugando così l’attenzione per l’ambiente con i principi di equità ed etica. Uno schema applicato con successo per la prima volta a Porto Torres, in provincia di Sassari, proprio su proposta proprio del MoVimento 5 Stelle e poi portato avanti anche in Puglia con una legge regionale ad hoc”.
Come funzionerebbe il Reddito Energetico
Il progetto di legge, composto da 8 articoli, prevede la concessione di contributi per l'acquisto e l'installazione degli impianti fotovoltaici in favore (in via prioritaria) di cittadini e famiglie in condizioni di disagio socioeconomico. Grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta, in questo modo i cittadini potranno abbattere i costi della bolletta elettrica mentre quella non utilizzata verrà immessa in rete mediante il “contratto di scambio sul posto”, stipulato tra i singoli cittadini e il GSE. Alla Regione verrà attribuito il diritto di ricevere dal gestore il contributo in conto scambio, che andrà così a far crescere il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici. Il progetto di legge prevede un contributo a fondo perduto da parte della Regione che arriva fino ad 8.500 euro per chi sceglie di aderire all’iniziativa.
Misure, come dicevano, stroncata anche se e livello di proposta di valutazione della fattibilità, bocciata dal Consiglio comunale di Campogalliano. 'La maggioranza insieme al Vicesindaco - commenta deluso Paolo Lugli, consigliere del M5S che con una mozione aveva chiesto all'Amministrazione di procedere con uno studio di fattibilità - senza alcun dato certo ha giudicato il progetto fallimentare senza valutare i benefici effetti che porterebbe a lungo termine.
Addirittura la nostra proposta è stata valutata con una relazione tecnico-economica fatta non si sa da chi e come, considerando che solo uno studio di fattibilità approfondito, chiesto tra l'altro con la nostra Mozione puo' effettivamente dirci se e come applicare il Reddito Energetico nel nostro Comune'.
Redazione Pressa
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