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l Consiglio comunale di Modena ha dato il via libera all’assunzione del Pug, il nuovo Piano urbanistico generale, durante la seduta di mercoledì 29 dicembre.
Si sono espressi a favore del Piano i gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica), contro quelli di opposizione (Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia; assente Modena sociale).
All'assunzione seguirà una fase di osservazioni di 90 giorni e un successivo passaggio in Consiglio per l’adozione, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione, in seguito al passaggio in Regione, entro la fine del 2022.
Le linee di indirizzo trentennale del Piano si riassumono in 'una città “green, sana e antifragile”; di una città che sa valorizzare i propri paesaggi, in una prospettiva di rigenerazione per i suoi 38 rioni; una città globale e interconnessa con le altre realtà internazionali; un luogo di opportunità e inclusivo; ma anche una città attenta al welfare, alla storia e alla cultura, alla sua vocazione universitaria, al suo essere collocata nel cuore di territori produttivi impegnati ad affrontare la sfida del Covid'.
Le cinque strategie sono assunte nel Pug come orientamento di fondo per sviluppare obiettivi e azioni future. Il nuovo Piano si distingue dal vecchio strumento urbanistico (piuttosto rigido, prescrittivo e iperdettagliato), per flessibilità, semplificazione e trasparenza tali da non richiedere varianti.
La disciplina del Piano è improntata alla rigenerazione del territorio urbanizzato, limitando la città da urbanizzare al 3 per cento di qui al 2050, come previsto dalla legge urbanistica regionale. Lo strumento si sviluppa per tessuti, non attribuisce potestà e potenzialità edificatorie alle aree libere e conforma il territorio disciplinando usi e trasformazioni compatibili con la sua tutela e valorizzazione.
Nel Pug viene delineata, infatti, una sorta di “Carta della trasformabilità”, che mette insieme alle norme (articolate in vincoli e tutele, città consolidata, città da urbanizzare, città pubblica, territorio rurale e strumenti per disciplinare le varie trasformazioni) uno schema di assetto della città e un focus su rioni, riferimento per la città consolidata, e piattaforme, luoghi di connessione fondamentali per ricucire il centro urbano con la città contemporanea (o periferia) e con il territorio rurale (tutti i materiali sono consultabili nella pagina dedicata al Pug del sito del Comune:
'L'amministrazione comunale ha ereditato previsioni in espansione in territorio agricolo per oltre 243 ettari, pari a circa 2.500 alloggi e ha promosso - ha affermato il Sindaco Giancarlo Muzzarelli - un avviso pubblico per selezionare le iniziative che maggiormente contribuivano alla realizzazione della ‘città pubblica’, verificate sotto il profilo della fattibilità economica, e per premiare, in particolare, quelle riferite alla rigenerazione dell’esistente. Sono quindi stati programmati in attuazione 297 alloggi, che interessano prevalentemente aree in rigenerazione dell’esistente e solo 4 ettari riguardano situazioni di nuova urbanizzazione: un numero pressoché irrilevante, pari allo 0,1 per cento del nuovo territorio urbanizzato secondo le previsioni della legge urbanistica. Con la delibera d’indirizzo del periodo transitorio, approvata a fine 2018 – ha aggiunto – l’Amministrazione comunale ha quindi tagliato circa 210 ettari in espansione ereditati dal Prg precedente. Ci siamo assunti e ci stiamo assumendo una grande responsabilità politica, nell’interesse della Modena di domani, che immaginiamo competitiva, sostenibile e solidale”.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>