Caro Acardo Lugli,
grazie per la menzione e per il confronto intellettuale — oggi merce rara.
Ho letto con attenzione il tuo pezzo, e apprezzo due cose: la chiarezza nel descrivere il meccanismo economico del termovalorizzatore e la lucidità con cui smonti l’ambientalismo di facciata che da anni viene usato come scudo ideologico per giustificare scelte imbarazzanti.
Quando parli di “utile idiota” è evidente che non ti riferisci a me — e infatti lo scrivi tu stesso. Hai usato quella definizione per descrivere un sistema politico che, da decenni, firma tutto senza mai mettere in discussione la filiera del potere locale, incastrato tra promesse verdi e accordi che nessuno osa toccare.
Il problema che sollevi è reale: più differenziamo, più Hera incassa. Più importiamo rifiuti, più l’inceneritore lavora. E più si parla di ambiente, meno si parla di responsabilità.
Su questo siamo perfettamente allineati.
Il punto, per me, resta uno solo: la gente merita trasparenza. Non slogan, non religioni verdi, non proclami ecologisti che nascondono interessi economici enormi.
E ti ringrazio per aver rilanciato il tema partendo da un mio pensiero. Il confronto serve proprio a questo: a smascherare ciò che non funziona, anche quando fa comodo far finta di nulla.
Robby Giusti
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