Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Non nascondiamo una certa perplessità nell’apprendere le dichiarazioni del Ministro Lamorgese, con particolare riferimento ai numeri che riguarderanno gli incrementi di personale alle forze dell’ordine di questa provincia, paventati dal titolare del dicastero, durante la visita istituzionale di ieri'. Così in una nota il segretario del sindacato di Polizia Sap, Ottorino Orfello.
'In qualità di cattolico professo una certa propensione e fede nei miracoli, consapevole però che solo la mano divina può fare la differenza, e non quella del solo ministro. La previsione di 30 uomini in più per la provincia di Modena (45 aggiungendo le figure “tecniche”), rischia di rimanere solo un proclama di natura politica e priva di alcun fondamento realistico. Anche perché non è dato capire come questo incremento di 30 operatori, (ove fosse), sarà ripartito tra le forze dell’ordine.
Inoltre senza un riferimento temporale sull’attuazione di questi incrementi ogni valutazione lascia il tempo che trova. Vogliamo sbagliarci sul punto e speriamo a luglio di venire smentiti da un incremento che per adesso, sulla carta, prevede per Modena solo 6 agenti per la Polizia di Stato, al netto di pensionamenti e trasferiti - continua Orfello -. Questa sigla non ha inviato al Ministro alcuna lettera riportante il solito riassunto delle criticità che da tempo questo territorio soffre e che puntualmente denunciamo con iniziative concrete di vario genere, (tra cui la manifestazione sullo scempio del Posto Integrato di Polizia, cattedrale vuota che attualmente ospita due soli agenti nonostante un patto per la sicurezza per Modena, firmato tra il Ministro dell’Interno ed Sindaco di Modena aveva impegnato il Viminale a garantire la forza necessaria a rendere operativo questo importante presidio di sicurezza vicino al centro storico).
Non abbiamo inviato alcun documento poiché per ascoltare è necessario avere tempo da spendere, ma il Ministro non ha scelto di dedicare tempo all’ascolto delle forze sociali, optando per un’agenda di intervento talmente veloce da non permettere nessun contatto che andasse aldilà del proclama unilaterale di cui prendiamo atto, ma con forti, fortissime riserve. Peccato. I numeri sull’incremento del personale che sono stati sciolinati lasciano perplessi e attoniti a fronte dei dati conosciuti sul personale attualmente in fase di formazione. Alla nostra sigla sarebbe bastato l’impegno del Ministro a rispettare il “Patto per Modena Sicura” non prevedendo alla peggio personale in più ma garantendo almeno quello che manca a fronte di un impegno assunto dal ministero dell’Interno verso la nostra città, ormai diversi anni fa. La verità è figlia del tempo, basterà attendere con la speranza di essere smentiti, nell’interesse della nostra bella città che non merita il sistema di sicurezza attuale, un sistema che grava interamente sugli operatori di polizia che lavorano in questa provincia, sotto organico da anni, sovraccaricati e demotivati per una crescita dell’attività lavorativa che non viene riconosciuta, a spese dei cittadini'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>