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Due presidi autorizzati, accomunati dalla civilità e l'assenza di disordini con i quali si sono svolti, ma divisi nel messaggio. Da un lato, in piazzale S.Agostino, forze politiche ed associazioni prevalentemente di centro destra, senza bandiere di partito ma con tante bandiere italiane, per manifestare la propria contrarietà alla legge sullo ius soli. Dall'altro a 500 metri di distanza in linea d'aria, sotto la Ghirlandina, in via Emilia Centro, la manifestazione alla quale prendevano parte con bandiere identificative partiti ed associazioni di centro sinistra, con PD e CGIL in testa. Sostenuta ed accompagnante dalla presenza del Sindaco di Modena, in fascia tricolore, Giancarlo Muzzarelli.
Nel primo corteo le ragioni del no allo ius soli si sono incrociate con quelle critiche nei confronti dell'attuale piano di accoglienza del governo dei cosiddetti richiedenti asilo: 'In questa situazione di gravissima emergenza, affermano gli organizzatori - il nostro governo compie la folle scelta di dare la priorità ad una legge come quella dello ius soli che rischia di funzionare come un richiamo ancora maggiore per tutti coloro che pensano di sbarcare sul suolo italiano, accampando diritti a cui nella stragrande maggioranza non avranno accesso .
Il richiamo rappresentato da una concessione della cittadinanza facilitata rispetto al passato, al di la dei reali contenuti della proposta di legge, può solo contribuire a peggiorare la già gravissima situazione'
Al presidio a favore dello ius soli, la spiegazione delle ragioni del si viene affidata a Insaf, ragazza di 20 anni, studentessa di origine tunisina, in Italia da 19.
Parla della cittadinanza come diritto e non come status ma la chiarezza e la determinazione nei discorsi non le mancano. Tanto da fare annuire ripetutamente il sindaco che le sta di fianco e a guadagnarsi l'applauso ripetuto dei partecipanti. 'Chiediamo che ci venga riconosciuto un diritto all'esistenza come cittadini italiani che oggi, per esempio non ci permette di votare alle elezioni politiche e quindi di potere decidere sulle sorti del nostro paese. Vivo e studio qui praticamente da sempre, studio scienze politiche a Bologna e mi sembra paradossale che non possa votare alle elezioni politiche. I miei amici si sono accorti che non ero cittadini italiani nel momento in cui hanno visto che non sarei potuta andare a votare. Non ha più senso continuare a negare la nostra esistenza come cittadini'. Alla domanda se fino ad ora si è sentita discriminata o privata di diritti rispetto al non essere cittadina italiana Insaf dichiara che l'unica cosa di cui si è sentita privata è il diritto di voto. Alla domanda su che cosa le impedisce oggi, con l'attuale situazione, di richiedere la cittadinanza italiana, visto che avendo studiato e vissuto tanti anni in Italia, il diritto è acquisito, Insaf parla di tanti passaggi burocratici con la Tunisia e di requisiti minimi, anche rispetto al reddito, che non potrebbero essere soddisfatti'
Ricordiamo che il disegno di legge in discussione in Parlamento non prevede lo ius soli, cioè il diritto ad acquisire la cittadinanza per tutti quelli che nascono sul territorio italiano. La proposta di legge introduce invece uno ius soli temperato, prevede cioè che possano ottenere la cittadinanza italiana i bambini stranieri nati in Italia che abbiano almeno un genitore in possesso del permesso di soggiorno permanente o del permesso di soggiorno europeo di lungo periodo. L’acquisizione della cittadinanza non sarà automatica, ma ci sarà bisogno di farne richiesta.
Per ottenere la cittadinanza servirà una dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età. Chi non presenta questa dichiarazione, potrà fare richiesta della cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. In ogni caso, per chiunque nasce e risiede in Italia legalmente e senza interruzioni fino a 18 anni, il termine per la richiesta della cittadinanza passerà da uno a due anni dal compimento della maggiore età.
Secondo alcune recenti stime sono circa 600mila i figli di immigrati nati in Italia dal 1998 a oggi (quindi ancora minorenni) che rientrerebbero in questa norma.
La manifestazione a favore dello ius soli, al sacrario partigiano della Ghiralndina, con il sindaco Muzzarelli