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“Le grandi manifestazioni contro le mafie vanno sicuramente molto bene, ma non bastano a sconfiggerle. Ci vorrebbe un’azione più solerte ed incisiva sul territorio da parte di tutte le amministrazioni pubbliche a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna”.
Così inizia il commento che ha rilasciato il vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, riguardo alla giornata regionale contro le mafie celebrata oggi a Parma.
“La sentenza d’appello per il processo Aemilia di pochi giorni fa attesta per l’ennesima volta come l’Emilia sia profondamente infiltrata da organizzazioni mafiose che sono molto attrattive per il mondo delle imprese e delle professioni locali – ha quindi proseguito il consigliere regionale leghista – Per contrastare questo contagio ci vogliono iniziative concrete e immediate. Per questo come Lega abbiamo molto insistito perché si istituisse anche in Assemblea legislativa regionale una commissione speciale d’inchiesta sul radicamento della mafia che approfondisse varie vicende di intrecci tra mafia e pubbliche amministrazioni.
Una richiesta che veniva anche da parte della Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.
Sempre per questo il Gruppo Lega in Regione si è astenuto sulla Legge regionale per la promozione della legalità che istituisce la Consulta regionale per la legalità attribuendole funzioni conoscitive, propositive e consultive per le politiche di contrasto alla criminalità organizzata. Peccato però che a distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore di quella legge la consulta non sia ancora operativa. La Giunta regionale deve dunque darsi una mossa e non continuare ad illudersi, con tanta arroganza, che basta essere di sinistra per essere contro la mafia. Il Comune di Brescello sciolto per mafia era infatti amministrato dal PD e la mafia nigeriana prolifera grazie all’immigrazione irregolare incontrollata di cui è il principale responsabile quello stesso partito. Questa inerzia però non riguarda solo l’amministrazione di Bonaccini ma può essere estesa anche ad enti locali come il Comune di Parma guidato dal suo alleato Pizzarotti. D’altronde è un fatto che a Parma si fosse radicato specialmente negli ultimi anni un noto imprenditore appena arrestato per associazione mafiosa con l’operazione Stige”.
Redazione Pressa
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