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“Una legge che mette al centro i privati, rischia di ledere l’autonomia dei Comuni e potrebbe esporre gli enti pubblici ad una valanga di ricorsi perché secondo gli esperti potrebbe contenere profili di incostituzionalità. Le criticità sono evidenti, la Regione risponda nel merito”. Così il consigliere regionale del gruppo Lega Nord, Stefano Bargi, critica la legge urbanistica (24 del 21 dicembre 2017) licenziata dalla Regione qualche mese fa e che è stata lecentemente bendetta dai costruttori modenesi.
“La nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna, come abbiamo sottolineato in sede di discussione, rischia di ledere il principio di competenza dei Comuni nella pianificazione della gestione urbanistica del territorio”, spiega Bargi. “Di fatto la norma istituisce il Pug (Piano urbanistico generale) in sostituzione degli strumenti fino ad ora adottati ma, allo stesso tempo, lo relega ad una funzione di mera indicazione, mentre mette al centro della pianificazione la stipula di accordi con i privati che rischiano di diventare protagonisti della politica urbanistica degli enti”.
Nonostante il fatto che “il comparto edilizio sia, come abbiamo più volte sottolineato, da sostenere, vista la crisi strutturale che affronta ormai da anni - aggiunge il consigliere - è evidente come una formulazione del genere presti il fianco a numerose criticità”. La prima e più evidente “è la lesione dell’autonomia dei Comuni nell’esercizio della pubblica funzione che riguarda l’assetto e l’utilizzazione del territorio” un principio “che evidentemente non può essere sottoposto in alcun modo a valutazioni diverse, che non siano il perseguimento del bene comune da attuare esclusivamente attraverso valutazioni ed azioni degli organi amministrativi”.
La Lega in sede di voto “si era già espressa negativamente ma, nelle scorse settimane, contro questa legge si sono levate critiche importanti provenienti anche da figure di rilievo del territorio, come per esempio l’associazione Italia Nostra, concorde nell’indicare profili di incostituzionalità nel testo”.
Per questo “abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere se l’ente sia a conoscenza del parere espresso dal Governo e dall’Avvocatura Generale dello Stato relativamente all’istanza avanzata da alcuni costituzionalisti ed esponenti della cultura riguardo la legge recentemente approvata”, inoltre “vogliamo capire se l’ente abbia valutato, e in che modo, il rischio che, qualora davvero sussistano profili di incostituzionalità, i provvedimenti urbanistici adottati in base alla Legge regionale possano venire impugnati, con ricorso alla Corte Costituzionale”.
Redazione Pressa
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