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Affrontare con urgenza i problemi di irregolarità sul lavoro, valutando la possibilità la fattibilità e l’opportunità che i vigili urbani si occupino del contrasto al lavoro nero e irregolare con altre modalità oltre a quelle già in essere svolte in collaborazione con gli enti statali. È l’invito all’amministrazione contenuto nell’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale da Marco Malferrari per Art.1-Mdp e approvato all’unanimità dall’Assemblea nella seduta di giovedì. Il documento chiede inoltre all’Amministrazione di convocare con urgenza tavoli di confronto territoriali per affrontare la grave situazione del lavoro irregolare che esiste anche a Modena, insieme con le organizzazioni imprenditoriali dei settori maggiormente interessati, le organizzazioni sindacali e le Forze dell’ordine, e la invita a sollecitare le stesse organizzazioni imprenditoriali “a condurre accurate verifiche al proprio interno per isolare, sanzionare e, se necessario, espellere i soggetti economici che ricorrono a comportamenti fraudolenti, oltre a segnalare le irregolarità alle Forze dell’ordine”.
Nel presentare l’ordine del giorno, il consigliere Malferrari ha fatto riferimento al Rapporto sull’attività ispettiva e di vigilanza sulle irregolarità del lavoro nel 2016 “dal quale risulta che peggiorano ancora gli esiti dei controlli ispettivi, che il numero delle ispezioni è in calo mentre crescono irregolarità e lavoro nero”. In Emilia Romagna, ha ricordato il consigliere, le ispezioni effettuate dalle Direzioni provinciali del lavoro sono state 11.166 nel 2016, che significa 519 ispezioni in meno in regione rispetto al 2015, con il primato negativo di Modena dove ne sono state effettuate 164 in meno. Il numero delle irregolarità però è in crescita e a Modena, in particolare, si riscontrano le medie regionali più alte nei settori del trasporto e magazzinaggio (85,26 per cento), attività immobiliari (66,7 per cento) e agricoltura (60 per cento), “ma lavoro nero e irregolare si rilevano anche in settori sensibili e socialmente delicati come sanità, assistenza privata, istruzione e attività professionali”.
Sempre più spesso inoltre, ha sottolineato Malferrari, vengono scoperte evasioni contributive, coop spurie, falsi contratti di lavoro, assunzioni fasulle: “È evidente che tali pratiche rappresentano esempi di concorrenza sleale e arrecano gravi danni ai soggetti economici che svolgono la loro attività onestamente oltre che al tessuto economico nel suo complesso. Ed è altrettanto chiaro che a farne le spese sono le lavoratrici e i lavoratori che, trovandosi in condizioni di minori tutele e maggiore debolezza, vengono di fatto pesantemente sfruttati”.
Il capogruppo di Art.1 Paolo Trande ha poi ricordato che “per decenni Modena ha prodotto lavoro regolare, tutelato e con diritti, ora però la crisi ci consegna questo quadro preoccupante. Ma un sistema economico come il nostro non può rispondere alla perdita di competitività contraendo i diritti dei lavoratori. È una situazione che va denunciata e provare, come Consiglio, a individuare soluzioni che localmente rimedino alla diminuzione dei controlli è apprezzabile, anche se ci muoviamo su terreno giuridico incerto”.