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M5S, caso rimborsi Piccinini: 'Al 99per cento scatta una multa'

M5S, caso rimborsi Piccinini: 'Al 99per cento scatta una multa'

Piccinini è in difetto di 15.792 euro: 'Il bonifico è stato rifiutato per incapienza e non annullato dalla sottoscritta. In questi anni ho donato più di 70.000 euro. Sassi verso le dimissioni


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Dovrebbe cavarsela con una multa Silvia Piccinini, consigliera regionale M5s in Emilia-Romagna coinvolta nel caso rimborsi. Come precisa lei stessa sul suo profilo Facebook, 'il bonifico e' stato rifiutato per incapienza e non annullato dalla sottoscritta. Ho provveduto a inviare i documenti che lo dimostrano'. Piccinini e' in difetto di 15.792 euro rispetto alla donazione che riguarda il periodo febbraio-luglio 2016. I soldi mancanti dal fondo per il microcredito sono gia' stati restituiti e quello che Piccinini definisce un 'errore materiale su un bonifico' e' gia' stato comunicato allo staff del Blog M5s. Nei giorni scorsi Piccinini e' andata in banca 'per raccogliere tutta la documentazione che comprova la mia totale buonafede' e ieri ha inviato le carte ai vertici del movimento per discolparsi. Da Roma si spiega che l'errore nel bonifico rifiutato dalla banca (per la temporanea mancanza dei soldi sufficienti sul conto corrente) 'pare essere confermato' e quindi per Piccinini dovrebbe 'al 99%' scattare una multa.

Ovvero, la consigliera regionale potrebbe essere costretta a versare al fondo alcune mensilita' in piu' (forse tre), a mo' di penale.
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'In questi anni ho donato piu' di 70.000 euro alle piccole medie-imprese e di questo non posso che andarne fiera', rivendica comunque la grillina.
Diverso invece il caso dell'altro consigliere regionale M5s in Emilia-Romagna, Gianluca Sassi, che ha versato 23.200 euro rispetto agli 80.000 euro promessi. La sua espulsione dal movimento e' stata confermata e nei prossimi giorni dovrebbe fornire alcune spiegazioni sui 'motivi personali' che lo hanno indotto a non versare quanto annunciato.

A quanto si apprende, Sassi sarebbe anche intenzionato a dare le dimissioni da consigliere regionale. Una soluzione caldeggiata sia dai vertici del movimento sia dai rappresentanti dei 5 stelle in Emilia-Romagna. Se Sassi dovesse davvero dimettersi, al suo posto entrerebbe Fabrizio Todaro, primo dei non eletti a Reggio Emilia. Che in questi giorni, su Facebook, non risparmia bordate proprio sulla vicenda rimborsi. 'Ho sempre pensato che sia il nostro modo di gestire i soldi la differenza rispetto ai partiti- scriveva Todaro due giorni fa- per questo nella mia dichiarazione d'intenti come candidato ho sempre messo la rendicontazione e la trasparenza al primo posto, l'impegno a restituire tutto l'extrastipendio. Mi chiedo e vi chiedo cosa possa essere una persona senza la propria dignita', io non potrei mai guardarmi allo specchio o guardare i miei figli sapendo di essere un truffatore e un traditore'.
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Todaro propone dunque una 'commissione esterna che rendiconti gli stipendi dei nostri eletti: il controllore non puo' essere anche il controllato. Basta fiducia sulla parola, come abbiamo visto e toccato con mano mai fidarsi e mai lasciare le tentazioni in mano a sprovveduti'. Impegnato nel movimento dal 2008, Todaro si e' candidato alle comunali del 2009, alle politiche del 2013, alle regionali del 2014 e da ultimo alle scorse parlamentarie, dove pero' non e' riuscito a ottenere un posto in lista.
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