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Mezzetti contro Meloni: 'Offensivo affermare che legge di Bilancio non taglia nulla ad enti locali'

Mezzetti contro Meloni: 'Offensivo affermare che legge di Bilancio non taglia nulla ad enti locali'

'Sulle scelte della premier non mi esprimo ma sulle sue parole non posso rinunciare a dire che offendono il nostro ruolo e il nostro impegno'


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'Ascoltare il messaggio della presidente Meloni letto all'assemblea dell'Anci dove si afferma che quest'anno la legge di Bilancio nazionale non contiene tagli agli enti locali è veramente sorprendente e offensivo per le migliaia di fasce tricolori di ogni colore politico che sono qui in sala'. A dirlo è il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, che ha partecipato all'assemblea annuale dell'Anci a Bologna, alla presenza del Capo dello Stato Mattarella.

'Come si possono definire i 2.08 miliardi di tagli programmati l'anno scorso fino al 2029? Come si traduce l'assenza del fondo nazionale per la morosità incolpevole? Dov'è un credibile piano casa? Dove sono le risorse per aumentare la presenza delle forze dell'ordine nelle nostre città? Il rinnovo del contratto per i lavoratori degli Enti Locali peserà per un miliardo e mezzo di euro e il governo ha previsto solo 100 milioni di euro, il resto peserà sulle spalle dei Comuni - continua Mezzetti -. A Modena il taglio ulteriore, in aggiunta ai 2 milioni del 2025, sarà di 1 milione di euro. Meno di 25 milioni di euro di trasferimenti dello Stato su un bilancio, il nostro, di 250 milioni di spese correnti.
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La presidente del Consiglio non parteciperà all'assemblea nazionale dove invece è arrivato, ancora una volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sulle scelte della premier non mi esprimo ma sulle sue parole non posso rinunciare a dire che offendono il nostro ruolo e il nostro impegno'.

Il messaggio integrale della Meloni

Carissimi, 

voglio prima di tutto scusarmi con ciascuno di voi per non essere riuscita a mantenere l’impegno che avevo preso di essere presente oggi a Bologna per la quarantaduesima Assemblea nazionale dell’Anci. Prometto solennemente che mi farò perdonare, e che il prossimo anno non mancherò ai vostri lavori.

Ringrazio e saluto il Presidente Manfredi, l’Ufficio di Presidenza, il Consiglio nazionale e tutti i Sindaci presenti, a partire dal “padrone di casa”, il Sindaco di Bologna Lepore. Desidero rivolgere un saluto particolare al Presidente della Repubblica, che assiste alla cerimonia di apertura e che con la sua presenza ribadisce l’assoluta centralità che i Comuni hanno nella nostra Repubblica.

La Repubblica vive e cresce attraverso i Comuni, perché i Comuni rappresentano l’Istituzione di prossimità che si fa carico delle istanze quotidiane dei cittadini e mantiene viva la connessione tra cittadini e Istituzioni. Voi Sindaci siete la prima fila dell’impegno politico, e fate uno dei mestieri più difficili che si possano scegliere.
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Perché avete deciso di caricarvi sulle spalle la cura delle persone e della comunità che vi sono state affidate. E, se fatto come si deve, il vostro è un lavoro che non conosce soste, ferie, riposo. E di tutto questo, non solo il Governo ovviamente, ma i cittadini di questa Nazione vi sono profondamente grati.

Permettetemi, da questo punto di vista, di rivolgere un ringraziamento particolare ai giovani Sindaci e amministratori: siete i simboli di una democrazia viva e partecipata e i testimoni concreti che c’è una generazione, anche in questo tempo, spesso disilluso e disinteressato, che decide di mettersi al servizio della propria comunità e del bene comune. Grazie davvero per ciò che fate e per ciò che rappresentate.

L’Anci troverà sempre nel Governo un interlocutore attento, nel merito dei problemi. E il Governo non mancherà mai di riconoscere all’Anci il ruolo che gli è proprio, ovvero quello di cerniera istituzionale e di cinghia di trasmissione delle istanze dei Comuni e dei Sindaci. Questo dialogo costante ci ha permesso, in questi anni, di affrontare insieme numerose sfide e di raccogliere risultati significativi.
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A partire dalla legge di bilancio per il 2026, che per la prima volta dopo molti anni non prevede nuovi tagli per il comparto degli Enti Locali e, anzi, incrementa il fondo per i minori affidati da 100 a 250 milioni di euro, stabilizza il contributo di 60 milioni per i centri estivi, amplia il Fondo perequativo verticale e alleggerisce le rigidità del Fondo crediti di dubbia esigibilità, venendo incontro alle richieste dei Comuni di maggiore flessibilità sulla spesa corrente, pur nel ristretto perimetro dei vincoli europei. Ma penso, anche, alla definizione della nuova Strategia nazionale per le aree interne. Abbiamo rafforzato la programmazione rispetto a quella precedente, e garantito risorse nazionali ed europee per un ammontare complessivo di oltre un miliardo e 300 milioni di euro. È una scelta che ci consentirà di raggiungere il doppio della popolazione rispetto alla programmazione 2014-2020 e di allargare lo spettro dei Comuni beneficiari. È un’iniziativa che abbiamo costruito insieme, perché nessuno di noi si arrende all’idea che i nostri meravigliosi borghi e le nostre splendide aree interne, che custodiscono l’identità profonda della Nazione, siano condannate al declino e all’abbandono.

È un lavoro che va di pari passo con la decisa accelerazione che abbiamo impresso, dopo troppi rinvii e false partenze, alla ricostruzione del Centro Italia. Territori che già prima del terremoto stavano affrontando i problemi tipici delle aree interne, dalla crisi demografica alla fragilità idrogeologica, e ai quali stiamo cercando di dare risposte concrete. Oggi il cratere sismico è il cantiere più grande d'Europa, e in questo cantiere non si stanno ricostruendo solo le case, gli edifici pubblici, le chiese e le fabbriche. Si sta ricostruendo anche la vita di una comunità, travolta da un evento che ha cambiato per sempre il volto di borghi, città, territori. Noi stiamo facendo la nostra parte, e i risultati cominciano a vedersi. I contributi concessi per la ricostruzione privata hanno raggiunto gli 11,5 miliardi di euro, permettendo ad una famiglia su tre di rientrare nella propria abitazione. La ricostruzione pubblica è stata finalmente sbloccata, con oltre 500 cantieri dei 1200 stimati avviati nei primi 7 mesi del 2025.

C’è ovviamente ancora tanto lavoro da fare, ma io sono convinta che tutti insieme abbiamo l’opportunità di vincere la sfida della rinascita economica e sociale dell’Appenino centrale. Ma i Comuni - insieme alle Regioni, alle Province, alla Città Metropolitane e alle Amministrazioni centrali - sono protagonisti di un’altra sfida decisiva, che è la messa a terra degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Stiamo vivendo una fase cruciale dell’attuazione del Piano, e ogni sforzo deve essere finalizzato a completare gli interventi programmati. L’entità delle risorse, le rigide tempistiche di attuazione e il fitto calendario di scadenze concordate a livello europeo non consentono pause. Finora abbiamo fatto un buon lavoro, anche grazie all’enorme sforzo profuso da ciascuno di voi, che avete interpretato l’ambizione del PNRR come una grande occasione di crescita e di innovazione della capacità amministrativa. Ma non dobbiamo fermarci perché, come ci insegna lo sport, è l’ultimo miglio ciò che determina una vittoria o una sconfitta. E noi dobbiamo rimanere tutti estremamente concentrati sull’obiettivo, con quel gioco di squadra che ci ha consentito finora di essere al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR. Il Governo presterà la massima attenzione alle osservazioni, alle suggestioni, alle richieste, critiche comprese ovviamente, che emergeranno dai vostri lavori. E ne farà tesoro.

La folta e qualificata delegazione governativa che interverrà alle varie sessioni di questi giorni è pronta ad assicurare risposte e ad entrare nel merito delle questioni. Con quello spirito e quell’approccio che, in questi anni, ci ha consentito di costruire insieme soluzioni innovative per il bene dei nostri cittadini. È un metodo di lavoro che arricchisce tutti, e che permette di trovare risposte concrete ai problemi delle famiglie, delle nostre imprese, delle nostre comunità. Questa è la direzione che vogliamo continuare a percorrere, insieme ai Sindaci e agli amministratori italiani. 

Vi ringrazio ancora e vi auguro buon’Assemblea.

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