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'Dire che sono sbalordito è dire poco: quest’anno la ricorrenza della scomparsa del maestro Pavarotti non verrà celebrata, come fatto negli ultimi 17 anni, per motivi economici ma verrà accorpata in un generico “Festival del Bel Canto” perdendo così una ricorrenza unica per annacquarsi in uno dei tanti “minestroni” esistenti in altre città'. A parlare è l'ex consigliere regionale Andrea Galli a commento della notizia ufficializzata ieri dal direttore artistico del Bel canto festival, Aldo Sisillo.
'Con un minimo di buon senso sarebbe dovuto avvenire il contrario ovvero mantenere il nome Pavarotti e la data creando intorno alla ricorrenza di Pavarotti un Festival che avrebbe avuto così una sua identità, un suo unicum mantenendo il legame tra Pavarotti e Modena.
Ebbi lo stesso stupore nel 2017, nel decennale della morte, quando la statua di Pavarotti, che fa bella mostra di sè sul lato del Teatro a lui intitolato, fu donata alla nostra città dal Comune di Pietrasanta grazie all’interessamento di Nicoletta Mantovani - continua Galli -. Precedentemente avevo proposto, come consigliere comunale, di fare un concorso internazionale di idee per la realizzazione di un monumento commemorativo che, a costo zero, avrebbe non solo ricordato il Maestro ma avrebbe portato alla ribalta la nostra città a livello mondiale'.
'Idea bocciata; si preferì ricevere gratis e senza impegnarsi quello che il Comune di Modena, uno dei più ricchi in Italia, riteneva di non poter pagarsi. Sono passati anni e la storia si ripete; il Comune di Modena con un bilancio di oltre 150 milioni e con la possibilità di coinvolgere altre Istituzioni come ad esempio la Fondazione Cassa di Risparmio non ha i denari per mantenere e far crescere questa ricorrenza. Dopo aver osteggiato Pavarotti per decenni mantengono questo misconoscimento che va a detrimento della città per scelte misere e micragnose'.
Redazione Pressa
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