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Nel corso del Consiglio Comunale di giovedì 23 novembre è previsto un momento di ricordo delle donne vittime di violenza al quale ho deciso di non partecipare.
La mancanza di attenzione e rispetto verso le donne, il loro pensiero e la loro professionalità si è manifestata in modo sottile ma ben presente in Consiglio Comunale.
Donne offese, donne relegate a ruoli secondari o sottratte al proprio ruolo senza motivo.
Abbiamo assistito ad una, a mio parere, indecente sceneggiata con la sfiducia ad un assessore (donna) i cui motivi restano ignoti, e ad una laconica, frettolosa, ed in quanto tale poco rispettosa, presentazione da parte del sindaco, nel corso del Consiglio Comunale del 16 novembre, della sua sostituta alla quale non è stata nemmeno data la parola.
Io stessa sono stata destinataria da parte del sindaco di pubbliche offese alla mia professione e alla mia professionalità e, nel corso di una recente commissione servizi, di accuse e offese di razzismo e fascismo da parte di un commissario facente parte di un gruppo di maggioranza, per avere espresso un pensiero differente sul tema dell’integrazione dei migranti.
Tutto ciò con parole dirette ad offendere e denigrare la persona e che pertanto vanno ben oltre la legittima critica politica.
Nella Modena che la sinistra afferma di avere reso inclusiva e paladina della lotta contro le discriminazioni, in verità si adottano iniziative di facciata a tutela di alcune categorie, come le quote rosa e il linguaggio di genere, salvo poi tentare di imporre il silenzio a quelle medesime categorie e a tutti coloro che osano esprimere un pensiero differente.
Una logica che ha come unica finalità non certo la tutela della Persona, ma la conservazione del potere.
Per queste ragioni ritengo l’iniziativa prevista per giovedì 23 novembre in contraddizione con i fatti sopra citati e decido di sottrarmi ad essa per rispetto nei confronti delle donne vittime di tutte le violenze, da quelle sottili a quelle che conducono alla loro morte, e che non possono essere ricordate in un luogo in cui il rispetto della Persona come essere unico e irripetibile, nei fatti non è una priorità.
Da ultimo non posso restare indifferente di fronte ai recenti gravi episodi che ci ha restituito la cronaca.
L’omicidio di Giulia, quella che appare essere la ferocia distruttiva e autodistruttiva di Filippo, il rispetto per le vite di questi due giovani che abbiamo perso, per le loro famiglie che ora sono nella più profonda disperazione, mi inducono a restare in silenzio e raccoglimento per evitare di ascoltare e dire parole inutili o dirette a strumentalizzare la vicenda, quali quelle di chi è già armato per andare alla guerra contro la “cultura patriarcale”, da intendersi come maschio e famiglia, colpevoli in quanto tali e ideologicamente dipinti come il male assoluto.
Mentre in aula consiliare si svolgerà il momento di ricordo delle donne vittime di violenza, mi raccoglierò in preghiera per le donne e gli uomini che hanno ricevuto violenza e che l’hanno inflitta.
Elisa Rossini - capogruppo Fratelli d’Italia
Redazione Pressa
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