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Ammonta a 18 milioni di euro la cifra che il Comune di Modena prevede di introitare nel 2020 da multe per violazioni al Codice della strada accertate in città. Un cifra in continuo aumento sia nel 2020 sia, osservando la previsione pluriennale, nel 2021 e 2022, quando le previsioni del Comune si assesteranno a 20,5 milioni di euro. Cifre davvero importanti, capaci di definire equilibri di bilancio. Che, trattandosi di multe, è un po' come dire, il Comune scommette e scommetterà sempre più sul livello di indisciplina dei cittadini nel rispetto delle norme del codice della strada, per alimentare le casse pubbliche.
Ma il punto, oltre che politico-amministrativo, è tecnico.
Tornando agli equilibri di bilancio, garantiti in parte da questo enorme flusso di denaro in entrata derivante dalle multe, è chiaro, anche agli occhi di non esperti e revisori contabili, l'impatto che l'emergenza Covid, che ha ridotto drasticamente insieme al traffico, agli accessi in ZTL e agli spostamenti in auto, anche le sanzioni per violazioni al Codice della strada, potrà avere sul bilancio 2020. Un bilancio che, lo ricordiamo, nonostante sia stato approvato al limite della scadenza ordinaria di legge, il 31 marzo (in piena emergenza Covid che avrebbe concesso anche la possibilità di rinviare la scadenza), non ha, nel suo impianto di base, tenuto conto dell'emergenza stessa e, soprattutto, degli effetti che questa avrebbe portato a livello sia di entrate sia di uscite, modificandone oggi radicalmente l'assetto. Che ad oggi, e per le singole voci che andremo ad analizzare per i prossimi giorni, sta subendo importanti variazioni.
Anche se conteggiate tenendo conto di soli due mesi di stop. Che diventeranno di più alla luce della conferma delle restrizioni negli spostamenti anche successivi al 4 maggio. In pratica, il bilancio così come è stato approvato il 31 marzo scorso, risulta essere sempre più sganciato dalla realtà. Una realtà che era già prevedibile, nei primi effetti, già al 31 marzo, ma della quale, nei fatti, nonostante gli appelli delle forze politiche soprattutto di opposizione, l'amministrazione non ha, nel suo complesso, tenuto conto. Un bilancio che conferma anche l'aumento dell'Irpef per 1,5 milioni di euro.
Un impatto, quello dell'emergenza Covid su un bilancio costruito e tarato su una realtà pre-covid, che nel capitolo delle sanzioni per violazione al Codice della strada potrebbe essere ancora maggiore considerando un altro dato, quello della previsione dei mancati introiti conseguenti a sanzioni emesse ma non pagate, e che il Comune pone già nell'elenco di quelle che difficilmente potranno essere incassate. E coperte dal cosiddetto Fondo per crediti di dubbia esigibilità. Nel 2020, sui 18 milioni di euro previsti in entrata, questa voce ammonta a 7,3 milioni, pari al 40,5% del totale. Cifra che addirittura sale a 8,7 milioni di euro (42,7% del totale) negli anni 2020 e 2021. Cifra che, nello specifico del 2020, tenendo conto degli effetti dell'emergenza Covid che certamente ridurrà a saldo non solo l'ammontare delle entrate ma anche la riscossione di crediti residui, aumenterà ulteriormente lo squilibrio tra le previsioni e la realtà.
Uno squilibrio che, come vedremo nei prossimi articoli dedicati al bilancio, si sta registrando in tutte le macrovoci in entrata del bilancio stesso. Dalle tasse e dalle imposte per gli esercizi alle tasse di soggiorno, dall'Imu alle rette degli asili e dei servizi a domanda individuale.
Gianni Galeotti