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Gentile Direttore,
le affermazioni odierne dell'assessore Donini (qui l'articolo) lasciano l'amaro in bocca.
Io vi ho letto un velato ricatto per il ritorno in classe dei nostri figli a settembre. Non metto in discussione l'opportunità di vaccinarsi, ma contesto il modo di comunicare dell'assessore che tenta di limitare la libertà individuale. Dopo l'esternalizzazione dei nidi del Comune di Modena, ci tocca adesso sentire che praticamente se vogliamo che i nostri figli evitino la DAD sarà meglio vaccinarli. Prima dose, seconda dose e richiamo.
L'assessore Donini è parte di una compagine politica, la sinistra per intenderci, che amministra la nostra Regione e che non è stata in grado di incentivare i trasporti nel periodo scolastico, non ha saputo offrire alla comunità scolastica altri spazi per aule per evitare classi da 28/30 e più alunni, non sa dove mettere i banchi a rotelle inutilizzati, non ha saputo fare fronte alle centinaia degli studenti residenti in Appennino che sono rimasti isolati perchè non vi è nessuna connessione internet.
L'assessore invece ricatta, seppur fra le righe, i genitori che non vaccinano i figli. Cosa vuol dire che non ci sarà la Dad per gli studenti vaccinati? Significa che gli altri saranno in qualche modo ghettizzati? Se vuole, assessore, possiamo mettere una bella stella sul petto dei ragazzi non vaccinati, oppure fare scuole per i vaccinati e scuole per i non vaccinati.
Donini dimentica che sottoporsi al vaccino deve essere frutto di una scelta libera e consapevole e non può essere merce di scambio per evitare la Dad.
C'era una volta la sinistra dell'uguaglianza sociale, progressista, delle libertà individuali, delle grandi battaglie per i diritti...
Anna Beatrice Borrelli
Redazione Pressa
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