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'Il centro destra non deve lasciare il tema delle politiche green a monopolio esclusivo del centro sinistra'. A parlare è la candidata modenese al consiglio regionale Cristiana Nocetti in quota Fdi.
'Le politiche ambientaliste emiliano-romagnole si infrangono contro un muro di fango. Da sempre una certa sinistra anche locale si è sciacquata la bocca con deliri pseudo green e con concetti di ecosostenibilità in chiave epica piuttosto che come caposaldo programmatico e pragmatico di pianificazione territoriale; ma andiamo per ordine e partiamo dall’operato degli ultimi 10 anni di governance territoriale e regionale (anche se potremmo spingerci oltre). Con delibera di giunta regionale n 581/2022 assistiamo ad un vero e proprio testo di mitologia greca; un testo che cita un fantomatico investimento senza precedenti sulle persone, le comunità, le aree territoriali, sul welfare, l’innovazione tecnologica, l’economia verde, l’agricoltura e che aspira alla neutralità carbonica prima del 2035 e di passare al 100% di energie pulite entro il 2050… Evidentemente mi sono persa questa potenza di fuoco - afferma Nocetti -.
In concreto cosa è accaduto? Sostanzialmente nulla. La Giunta Regionale uscente dell’Emilia Romagna ci ha però proposto di attuare un super progetto di “bike to work” all’insegna di una presunta mobilità dolce, decidendo di sprecare risorse pubbliche tramite l’assegnazione di incentivi chilometrici per lo spostamento casa/lavoro da assegnare ai lavoratori dipendenti per un importo massimo di euro 50 mensili cadauno'.
'Insomma, ci hanno chiesto di andare in bicicletta mentre il nostro ex presidente si è fatto rimborsare durante la legislatura 2020/2024 (foto sopra) la somma complessiva di euro 627.965,20 per spese di trasporto e servizi (la giunta Errani fece ancora peggio in termini di spesa). Considerati gli importi di rimborsi chilometri per spostamenti erogati all’ex presidente che ci voleva insegnare che “battere la destra è possibile”, prendiamo atto che egli stesso per i suoi spostamenti, abbaia preferito utilizzare automobili ed aerei - continua Nocetti -.
Per non parlare poi del maxi progetto di piantumazione di alberi per il quale si è improvvisato “presidente zappatore e piantumatore” invocando il supporto di tutti noi cittadini. Ad oggi gli unici a spalare sono i cittadini delle aree alluvionate. Ci sarà un lungo lavoro a livello territoriale da intraprendere basato su una nuova visone di pianificazione territoriale con tutti gli stakeholders al fine di mettere in sicurezza il nostro territorio. Azione primaria deve riguardare la prevenzione e il costante monitoraggio delle aree più a rischio; politiche di prevenzione che devono diventare strutturali. Non possiamo accettare le dichiarazioni del sindaco di Bologna che ci invita a lasciare le nostre case. Lo sfratto dobbiamo darlo noi a coloro che hanno sottovalutato il grido decennale degli esperti dato invano sul rischio idrogeologico'.
Redazione Pressa
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