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'Occhi aperti sui prestiti sociali delle cooperative'

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E' di 9 miliardi di euro il tesoro degli italiani investito nei depositi delle coop. Dopo i crack di grandi gruppi, che hanno penalizzato migliaia di soci risparmiatori, cresce l'esigenza di trasparenza e garanzie. Il Capogruppo regionale M5S Sensoli richiama l'attenzione della Regione: 'Evitare che si ripetano casi come la Coop Muratori o Orion'


'Occhi aperti sui prestiti sociali delle cooperative'
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La crisi finanziaria, ancora più di quella economica, ha colpito anche i colossi della cooperazione, riaccendendo, soprattutto in questi giorni in cui sono stati diffusi dati che confermano l'esposizione degli italiani in prestiti sociali alle cooperative per 9 miliardi di euro, l'attenzione sui rischi legati a questa forma di deposito. Il funzionamento è quello conosciuto, anche se spesso poco approfondito, da migliaia di risparmiatori che hanno scelto il libretto di risparmio attraverso la formula del prestito sociale (di una cooperativa, appunto), da porre in parallelo o in alternativa a quello bancario. Un mondo cooperativo che, è anche questa cosa nota ma forse poco considerata, si è mosso in questi ultimi anni nella direzione di grandi banche e di colossi della finanza e del credito.

Rendendo sempre più difficile (anche perché contestualmente sembra essere calato il livello di informazione di base su questi aspetti nei confronti dei soci), la comprensione delle modalità e delle forme di investimento, da parte delle coop, di queste risorse raccolte dai soci. Che di fatto prestano soldi alle Coop che pagano un interesse.
A fissare le regole in questo campo sono la legge ed una serie di circolari Bankitalia, che però non ha poteri di vigilanza sulle coop. I rischi di questi che a tutti gli effetti sono investimenti sono tornati al centro della discussione con alcuni casi nazionali (Coop Carnica e Trieste) che hanno lasciato un buco di alcune decine di milioni nelle tasche dei risparmiatori e, più recentemente e in territorio emiliano-romagnolo, i casi della Coop Muratori di Reggiolo e della Orion, richiamati in queste ore da un'interrogazione presentata all'assemblea legislativa regionale del Capogruppo M5S Raffaella Sensoli.

 

“Visti i tanti casi di questo tipo a cui purtroppo abbiamo assistito negli ultimi tempi crediamo che sia necessario trovare un sistema che riesca a salvaguardare i risparmi dei cittadini – afferma il Capogruppo – di chi pensava di partecipare a un prestito sociale per finanziare l’attività e invece si è trovato suo malgrado ad essere partecipe di investimenti spesso in titoli azionari'. Con il rischio di essere esposto alle conseguenze di eventuali crack.

E su questo punto l'esponente M5S ricorda alcuni esempi: 'La Coop Muratori di Reggiolo (su 49 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 19, gli altri 30 sono andati in fumo), la Orion (su 5 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 2, gli altri 3 sono andati in fumo), la cooperativa di costruzioni Di Vittorio di Fidenza, la Coopsette e la Unieco di Reggio Emilia. Per questo crediamo che la Regione debba intervenire, anche attivandosi nelle sedi di confronto con il Governo nazionale e proponendo modifiche normative per introdurre un nuovo sistema di governance e di controllo terzi, come per esempio un’authority, affinché non vengano messi a rischio i risparmi di tanti soci”.


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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