“La nostra proposta è quella di specificare chiaramente che questo finanziamento non deve essere assolutamente un obbligo da parte dei Comuni ma una possibilità di cui ci si può anche non avvalere - aggiunge Silvia Piccinini - e che la quota del 7% debba essere intesa come tetto massimo e quindi con nessuna possibilità di aumentarla, mentre resta libera facoltà del Comune di diminuirla o addirittura azzerarla qualora non la si reputi necessaria”. Tra le altre proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle c’e anche quella di vincolare queste risorse ad interventi specifici, che abbiano carattere di uso collettivo e che non vadano a finanziare attività che abbiano una rilevanza economica, ovvero che siano realmente senza fini di lucro contrariamente a quanto previsto nella delibera del Pd. “L’obiettivo finale è quello di destinare la maggiore quota degli oneri di urbanizzazione secondaria al finanziamento di opere veramente pubbliche a vantaggio dei cittadini - conclude Silvia Piccinini - evitando che questo strumento venga utilizzato da qualcuno come merce di scambio, magari a fini elettorali”.
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