Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Altro che coerenza e prospettiva paventata dal sindaco di Modena in Consiglio Comunale a sostegno del Patto tra i sindaci per il clima. Il sindaco Giancarlo Muzzarelli ha riproposto ieri gli stessi obiettivi sul clima, sull'ambiente falliti in questi anni a Modena ed in Emilia-Romagna'
Il consigliere capogruppo di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi non salva praticamente nulla della relazione con cui il sindaco ha introdotto, insieme all'assessore Filippi, in Consiglio Comunale, la presentazione e la discussione del Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima). Posizione che ha motivato il voto contrario di Forza Italia e di del gruppo Fratelli d'Italia Popolo della Famiglia, rappresentato dal consigliere Elisa Rossini. Una critica che si estende ai progetti infrastrutturali. Per il capogruppo 'rimasti al palo. Dalla Bretella, alla 'complanarina', allo scalo merci di Marzaglia, così come nella logistica, con l'eterna promessa mai realizzata dell'integrazione ferro-gomma nel comune di Modena nell'ex scalo merci alla stazione centrale'
'Il sindaco in Consiglio comunale - prosegue Giacobazzi - ha parlato di linea ferroviaria Modena-Cina quando in questi anni non è riuscito nemmeno a risolvere le criticità di Gigetto. Ma non solo. Il fallimento delle amministrazioni PD si dimostra ogni giorno nell'incoerenza con cui da un lato si fissano degli obiettivi di riduzione delle emissioni di C02 attraverso la riqualificazione energetica degli edifici comunali e le sedicenti manovre antismog, e dall'altro si rinvia al 2034 lo spegnimento del termovalorizzatore, che dopo il fallimento del progetto di teleriscaldamento lanciato nel 2009 che avrebbe risparmiato l'emissione nell'atmosfera modenese di una quantità di C02 equivalente a 10.000 caldaie domestiche, continua ad emettere in atmosfera, in un rapporto 1:1 rispetto le tonnellate di rifiuto bruciate, quantità di C02 pari a quelle emesse da più di 100.
000 automobili in circolazione all'anno e tali da vanificare il risparmio in termini di emissioni derivante dalla riqualificazione energetica degli edifici comunali. Se ci fosse coerenza e capacità politica, e non solo propaganda, il sindaco avrebbe potuto raccontare una realtà ben diversa da quella con cui ci troviamo oggi a convivere. Ma non può farlo perché così non è. Una realtà che purtroppo ci dice tutt'altro. Ci dice che in fatto di inquinamento e di polveri sottili Modena è la peggiore delle province in una regione, l'Emilia-Romagna, sua volta tra le peggiori in Italia. Che le infrastrutture strategiche che Giancarlo Muzzarelli prometteva non solo come sindaco ma anche come assessore regionale e vicepresidente della provincia, già 20 anni fa, sono ancora al palo, insieme alle grandi aree urbane da riqualificare.
Una realtà che ci dice che il nodo idraulico modenese è il più critico in tutta la regione e ha portato quest'anno, alla seconda devastante alluvione in 6 anni, e che di ci ricorda che nulla è stato fatto e programmato per mettere realmente in sicurezza con parametri sul lungo periodo i nostri fiumi e le nostre comunità. Realtà che lasciano il tempo che trovano alle dichiarazioni di un sindaco a cui non rimane altro che sognare ciò che non ha fatto e ciò che non è stato'