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E' l'effetto del bilancio 2016 in passivo: 9 milioni di euro di deficit per vie delle spese effettuate per la campagna referendaria, la priorità del segretario Matteo Renzi lo scorso anno. I tagli erano nell'aria alla presentazione del bilancio, anticipato da Huffpost qui. Ma la speranza al Nazareno era di posticiparli a dopo le elezioni del 2018.E invece la dirigenza è passata subito all'azione. C'è la necessità di fare cassa per la campagna elettorale. A partire da settembre i 187 dipendenti andranno tutti in cassa integrazione a rotazione. La scelta della dirigenza è stata comunicata stamattina ai rappresentanti dei dipendenti del partito dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi in una riunione densa di preoccupazioni al Nazareno
Dichiara Gianni Cuperlo: 'Le notizie sulla cassa integrazione per i dipendenti della direzione del Pd devono allarmare e responsabilizzare tutto il Partito e il suo gruppo dirigente, di maggioranza e minoranza.
Leggo di stipendi assai differenziati e credo sia doveroso un intervento di equità e riequilibrio. Ma è chiaro che non basta'. 'Vanno coinvolti - aggiunge - gli eletti a tutti i livelli, cominciando dai parlamentari, per ogni possibile azione di solidarietà. E serve riflettere sulla demagogia della politica fatta senza risorse, funzionari e competenze'. 'Alle lavoratrici e ai lavoratori del Nazareno - conclude - esprimo la disponibilità mia e di SinistraDem-Campo Aperto per ogni possibile supporto a quello che a tutti gli effetti diviene da oggi un impegno per la difesa del posto di lavoro e del reddito di decine di famiglie'.
E se Roma piange Modena non ride: anche in città il Pd è in smobilitazione. Nel 2013 l'ordine di grandezza del bilancio era di 1.232.000 euro, negli anni successivi è dimuniuto gradualmente fino ad arrivare, a fine 2016, a 675.958 euro.
La Direzione provinciale del Pd modenese ha infatti approvato pochi mesi fa il bilancio consuntivo 2016 e quello preventivo per il 2017 del Coordinamento provinciale del Pd. Per arrivare a chiudere a pareggio il Pd modenese ha dovuto varare un bilancio lacrime e sangue. I numeri sono impietosi. La fotogrfaia è quella di un partito che vive ancora di vecchi fasti, ma in fase di smobilitazione.
1. Diminuzione significativa delle entrate. Nel 2013 l’ordine di grandezza del bilancio era di 1.232.000 euro, negli anni successivi è diminuito gradualmente fino ad arrivare, a fine 2016, a 675.958 euro. Il tesseramento ha inciso per il 20% delle entrate complessive: gli iscritti al Pd sono stati 6.125 pari al 92,44% dell’anno precedente. La Festa provinciale, che apporta oltre il 50% delle entrate del bilancio, ha prodotto un utile di 358mila euro, in linea con il minore incasso complessivo dovuto anche ad alcuni giorni di maltempo. Infine il contributo degli eletti che corrisponde a circa il 26% delle entrate: la somma versata dagli eletti al Parlamento italiano, europeo e al Consiglio regionale è stata di 200mila euro. Le minori entrate più significative, quindi, sono legate al calo del tesseramento (-15mila euro) e a quello degli introiti della Festa (-59mila euro).
2. Diminuite anche le spese. con risparmi significativi sia per il costo del personale (-71mila euro) che dell’affitto della sede provinciale (-36mila euro). Il personale dipendente è ora di 12 persone, di cui 2 part-time, e tranne il periodo della Festa provinciale, sono stati mantenuti i contratti di solidarietà.
3. Previsioni. 'Per quanto riguarda il consuntivo 2017 l’obiettivo è, continuando sulla strada intrapresa della estrema sobrietà delle spese, di poter anche accantonare una somma da destinare al recupero del disavanzo pregresso legato ai primi anni di vita del Partito democratico. Già prevista una ulteriore diminuzione del personale, con un pensionamento e un passaggio a part-time, mentre le stime delle entrate continuano a essere prudenziali'.