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Il Partito Democratico ‘rottama’ l’Unità di Antonio Gramsci. E' uscito ieri infatti, il primo numero di ‘Democratica’, il nuovo quotidiano di informazione e discussione del Pd diretto da Andrea Romano, che lo descrive come “un esperimento per raccontare il Partito dall’interno”.
‘Democratica’ arriva mentre lo storico giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924 affronta la più dura crisi della sua storia. L’Unità, infatti, non è più presente nelle edicole dallo scorso 3 giugno, a seguito della comunicazione della proprietà, di cui il Pd è socio al 20%, di “interrompere volontariamente le pubblicazioni”. Una decisione duramente contestata dal comitato di redazione del giornale, senza stipendio da due mesi, che, nell’ultimo numero in edicola, ha dichiarato che “l’Unità è stata uccisa dall’incuria di questi ultimi due anni“.
A finire sotto accusa “l’inerzia” del segretario Matteo Renzi, “a cui più volte ci siamo rivolti senza mai ottenere una risposta” e il direttore da lui scelto, il senatore Andrea Romano, che si ritrova oggi alla guida di ‘Democratica’.
Duro l’attacco di Sergio Staino, co-direttore dell’Unità insieme a Romano: “Lo avevo allontanato perchè rappresentava l’anti-giornalismo in persona“, ha dichiarato lo storico vignettista. “Chiedevo un giornale che non fosse sdraiato agli interessi del Pd ma favorisse il confronto. Ora invece fanno una velina di partito. Hanno fatto tutto di nascosto”.
Prende una posizione netta anche il cdr dell’Unità che, oltre al danno, denuncia la beffa: l’utilizzo del nome della storica testata per un blog che, con la redazione del giornale, non ha nulla a che fare. “Oggi- scrive il cdr- mentre i lavoratori de l’Unità sono da due mesi senza stipendio e il giornale non è più nelle edicole, il Partito Democratico (che della società editrice del giornale è socio al 20%) lancia il suo nuovo quotidiano on line senza ancora aver fatto nulla di concreto per garantire ai dipendenti de l’Unità almeno il diritto agli ammortizzatori sociali.
E lo fa dalle pagine di quel blog unita.tv, di cui il Pd è editore attraverso Eyu (srl della quale la modenese Piacentini costruzioni è proprietaria del 40%), che del quotidiano fondato da Antonio Gramsci ha per due anni utilizzato la testata senza che il Partito Democratico si adoperasse mai, fatte salve le rassicurazioni e le promesse puntualmente inevase, per risolvere una situazione di confusione che tanto danno ha creato al giornale di carta”.
Secondo i giornalisti, “Dopo la coltre di silenzio che è stata calata sulla sorte de l’Unità, dopo le parole del segretario Matteo Renzi che ha cercato di liquidare i problemi del giornale come si trattasse di una crisi industriale privata e non quella di una azienda di cui il Pd è socio e di cui il partito ha contribuito a decretare il fallimento esercitando in questi due anni la propria “golden share”, possiamo dire che l’ipocrisia è caduta definitivamente e che il Partito Democratico ha finalmente scoperto le proprie carte seppellendo l’esperienza de l’Unità, la sua storia e il destino di 35 famiglie, preferendo dedicarsi ad un nuovo progetto autoprodotto e autorefenziale”.
Infine, due considerazioni. “La prima: speriamo che il Pd abbia il buongusto di togliere la testata dell’Unità dal blog in cui viene diffuso il nuovo quotidiano on line. Lo riteniamo un fatto di rispetto e coerenza. La seconda: il 30 luglio 2014 la prima pagina del nostro giornale recitava “Hanno ucciso l’Unità”. Due anni dopo si svelano gli autori del delitto perfetto, quello di allora e quello di oggi”.
Ma la nuova strategia comunicativa dei democratici guarda oltre le polemiche. Il nuovo giornale, infatti, affiancherà le dirette video (#orenove e #terrazzaPD tanto care a Matteo Richetti), la newsletter di Matteo Renzi e la nuova app ‘Bob’, destinanta a diventare il social network dei democratici, per conquistare nuovi consensi su internet.
Il nuovo giornale di otto pagine uscirà tutti i giorni gratuitamente nel primo pomeriggio e verrà distribuito in formato digitale e multimediale. Sarà possibile scaricarlo dal sito di Unità.tv.