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Prime mosse isolate ma concrete nella galassia Pd a Modena e provincia verso i congressi. La chiusura della Festa dell'unita' di Ponte alto, il 18 settembre, segnera' una sorta di deadline che sarebbe rischioso oltrepassare senza smuovere le acque su programmi e candidati.
Il tempo vola insomma, anche se la road map nazionale fissata dalla circolare Martina-Rossi ha gia' fatto slittare la scadenza dei congressi provinciali (si dovranno tenere entro il 29 ottobre e non piu' entro il 22).
Ebbene, lunedi' il segretario del capoluogo Andrea Bortolamasi ha incontrato i suoi segretari di circolo e ufficializzato la propria ricandidatura alla guida del partito in citta': in questo ambito non ci sono altre candidature in campo, e per ora non se ne intravedono. Bortolamasi non aveva mai confermato la propria disponibilita' a correre per la provincia, in realta', anche se ci aveva pensato.
In queste settimane l'hanno tirato per la giacca in diversi in ottica provinciale e anche il governatore Stefano Bonaccini, che lo ha nel suo staff in Regione, manifestava auspici in questo senso. Tuttavia, niente da fare. Per questioni anzitutto personali: nell'eventuale ruolo di segretario provinciale, Bortolamasi farebbe fatica a mantenere l'impegno in Regione a cui tiene. Ma le ragioni del 'niet' del giovane vicecapogruppo comunale sono anche e soprattutto politiche: il diretto interessato ha iniziato un percorso in citta' e vuole proseguirlo, come ha ripetuto in questi giorni ai suoi, visto che fra l'altro dura da neanche due anni e mezzo. Di piu', lasciare il partito cittadino ora significherebbe esporlo alle conte e alle insidie interne, visto che tra neanche due anni si vota alle amministrative.
Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli sta valutando seriamente di ripresentarsi (le stanchezze di qualche tempo fa sembrano superate, entro fine anno puo' sciogliere le riserve) e cosi' non ne ha voluto sapere di perdere il suo segretario.
I ben informati aggiungono un particolare: senza l'unitario Bortolamasi, renziano soft, la federazione della citta' sarebbe diventata un obiettivo dell'area cattolica della presidente del Consiglio Francesca Maletti e del consigliere regionale Giuseppe Boschini. Area che non da oggi marca Muzzarelli ma che, appunto, se proiettata in chiave 2019 avrebbe potuto dar vita ad un pressing piu' deciso. Di fatto, dunque, in questo caso la linea Bonaccini ha lasciato il campo alla linea Muzzarelli.
E cosi', ecco che in alto mare deve navigarci il partito provinciale. Senza la possibile opzione Bortolamasi, tutto appare piu' incerto: il renziano della prima ora Gianni Gargano si e' ritirato, il sindaco di Medolla Filippo Molinari preferirebbe fare altro, gli altri nomi risultano troppo elitari o poco robusti, l'uscente Lucia Bursi e' stata (forse troppo presto) definitivamente archiviata. Un altro profilo richettiano sarebbe ben visto anche oltre le correnti, quello della vicepresidente della Provincia Maria Costi, ma per ora rimane solo un'ipotesi.
L'idea generale sarebbe quella di non andare alla conta tra le varie fazioni, ma in un modo o nell'altro qualcuno dovra' farsi avanti. In realta', provando ad allontanarsi dal capoluogo, e' tutto il quadro provinciale delle segreterie Pd a sembrare precario: a parte l'area di Castelfranco e quella di Formigine, dove sembra prevalere la continuita', a Sassuolo si cambia e la montagna e' quasi tutta dimissionaria, cosi' come l'area nord Carpi compresa.