
'Come giustamente fatto notare in una interrogazione dai consiglieri Nesti, Tognarelli e Preti, questa decisione avrà impatti certamente negativi per il territorio poichè quei locali erano stati attrezzati anche a dormitorio per garantire interventi rapidi in caso di emergenza da parte di personale proveniente anche da Comuni distanti - aggiunge Corti -. Una scelta duramente contestata anche dal governatore della Misericordia, Elia Fraulini, che ha sottolineato come lo sfratto non tenga conto nè del benessere dei cittadini, nè delle ingenti spese sostenute sinora dell'Associazione. Ora credo sia indispensabile un chiarimento da parte del sindaco Ferroni. Nessuno dimentica peraltro come fu proprio la Misericordia, con i suoi volontari tanto celebrati durante la pandemia, a occuparsi della distribuzione delle mascherine raccolte con le offerte dei cittadini di Pieve nonostante l'incomprensibile veto del Comune. Questa frattura tra mondo dell'associazionismo e amministrazione comunale è inaccettabile in una comunità come quella di Pieve'.
E proprio oggi si è tenuto il consiglio comunale a Pievepelago nel quale la minoranza avrebbe voluto discutere di questa situazione sulla base della interrogazione presentata.
“Incomprensibilmente il sindaco Ferroni non ha voluto trattare nemmeno verbalmente l’argomento - spiega il consigliere David Tognarelli -. La mancanza di tempo usata come motivazione è assolutamente inaccettabile specie in un consiglio lampo come quello tenutosi oggi di appena una ventina di minuti. A Pieve siamo nella situazione paradossale di vedere una associazione fondamentale per la vita del territorio sfrattata senza alcun confronto e senza offrire alternative. La non risposta in Consiglio da parte del sindaco si va del resto a inserire in una cattiva prassi della maggioranza. I tanti accessi atti presentati dall’opposizione su argomenti diversi attendono infatti ancora le risposte della maggioranza. In questo modo il ruolo del consigliere è svilito e a pagarne il prezzo sono i cittadini”.