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Viste le discussioni su Scandiano, dove il punto nascita e' stato sospeso momentaneamente, il Movimento 5 stelle chiede alla Regione di togliere ogni dubbio e 'blindare' le altre sale parto 'a rischio'. Tra queste, oltre a Scandiano, anche quelle di Cento di Ferrara e Mirandola
Lo chiede all'amministrazione regionale la consigliera regionale M5s Silvia Piccinini. In effetti il tema c'è tutto ed è chiaro rifacendo un salto al 2017 quando il Ministero della salute allora guidato dal Ministro Lorenzin dispose, sulla base degli elementi forniti dalla Regione, la richiesta di deroga all'apertura per l'ospedale di Pavullo e salvando, concedendogli una proroga di tre anni, l'ospedale di Mirandola che pur al di sotto dei 500 parti annui necessari per ottenere la proroga, ebbe un ulteriore tutela legata al rinoscimento che la riduzione dei parti avvenne anche a causa degli effetti del terremoto del 2012.
La proproga venne concessa a patto che l'Ausl investisse per potenziare il punto nascita dell'ospedale adeguandolo agli standard di sicurezza necessari, in attesa di riaggiornare la situazione dopo 3 anni, valutando se confermare o revocare la proroga. Nella stessa situazione di Mirandola si trovò, nel 2017, il punto di Cento e di Scandiano. Oggi,di fronte alla chiusura temporanea annuciata ieri del secondo e in vista dell'avvicinarsi della scadenza della proroga all'apertura si riaccendono i riflettori sulla sorte sia di Cento e di Mirandola.
'Crediamo che sia arrivato il momento da parte della Regione di prendere una posizione chiara e netta riguardo al futuro dei punti nascita che nel 2017 ottennero la proroga del ministero della Salute, ormai prossima alla scadenza'
Sui tre punti nascita per i quali nell'ottobre di tre anni fa la Regione chiese e ottenne una proroga nonostante gli standard di sicurezza non raggiungessero la soglia dei 500 parti l'anno Piccinini ha depositato una interrogazione in Regione.
'Mentre in queste settimane abbiamo sentito il presidente Bonaccini prendere impegni sulla riapertura dei punti nascita che quella proroga non la ottennero- aggiunge Piccinini- sul futuro delle altre strutture c'e' ancora poca chiarezza. Di certo il fatto che quello di Scandiano sia stato temporaneamente chiuso non e' un bel segnale. Ecco perche' crediamo che la Regione debba dire al piu' presto quale sara' il loro futuro visto che ormai la proroga ottenuta nel 2017 si avvia a conclusione. Il nostro obiettivo deve essere quello, ovviamente, di riaprire tutti i punti nascita chiusi in questi anni ma anche di salvaguardare quelli che sono rimasti aperti. Su questo punto non tollereremo nessun passo indietro'.
Redazione Pressa
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