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'Un territorio come il nostro caratterizzato dalla presenza di importanti case automobilistiche potrebbe certamente trarre vantaggio dall’ampliamento dell’autodromo, sempre che le case automobilistiche citate nella delibera abbiano un effettivo interesse, circostanza che non risulta dalle lettere di intenti che ci sono state consegnate durante i lavori della commissione tra le quali non figurano Ferrari, Maserati e Lamborghini'. A intervenire sulla delibera sull'ampliamento dell'Autodromo di Marzaglia discussa oggi in Consiglio (qui il progetto) è il consigliere del Popolo della Famiglia Elisa Rossini.
Un Consiglio che ha visto (foto sopra) la protesta dei gruppi ambientalisti e di sinistra e di Modena Volta Pagina.
'I residenti si sentono presi in giro dalla Giunta comunale che aveva invece assicurato, per anni, che la pista dell’autodromo sarebbe servita solo per la “guida sicura” e per quella “autonoma” - aveva spiegato Modena Volta Pagina -.
Ora si ritrovano il progetto di un autodromo per gare di auto superveloci, migliaia di parcheggi, alberghi e stradoni di accesso in aperta campagna. Un autodromo dove, non sporadicamente, ma quasi ogni settimana si svolgeranno rumorosissime gare sportive. E così un’oasi ambientale prossima alla residenza sarà trasformata in un rumoroso autodromo, con una enorme colata di cemento. Marzaglia, dopo la Sacca, sembra essere bersagliata da tutti i più pesanti interventi urbanistici di questi anni: Bretella autostradale per mezzi pesanti, enorme potenziamento zootecnico all’azienda Hombre con i relativi problemi di inquinamento dell’aria ed ora il raddoppio della pista dell’autodromo con un rettilineo da 300 km all’ora'.
'Ci pare in ogni caso che tale finalità sia del tutto marginale rispetto a quella prevalente, che risulta con chiarezza dall’ampliamento della tribuna che prevede di poter accogliere circa 3000 spettatori, con la conseguenza che si è reso necessario anche prevedere l’ampliamento del parcheggio che passerà dai 250 posti attuali ai 1400 circa a progetto ultimato.
E’ anche previsto un sistema di navette per i grandi eventi. Ed è prevista una parte immobiliare, ancora da progettare, dove l’imprenditore prevede in futuro di realizzare un albergo di lusso con una trentina di camere, un ristorante, una biblioteca e una Spa, oltre a garage interrati per auto di lusso - ha detto Elisa Rossini - Ecco allora che il progetto da “innovazione sviluppo green eccellenza tecnologica sicurezza per le persone e sicurezza informatica migliore qualità della vita in ambito urbano” si svela in realtà essere un progetto finalizzato in via prevalente alla creazione di una struttura di carattere turistico e alberghiero. La verità è che stiamo aiutando un imprenditore a realizzare il suo piano industriale, il resto è contorno che è servito alla giunta per indorare la pillola e farla digerire ad una parte della maggioranza per DNA contraria a certi ampliamenti che inevitabilmente finiscono per avere un forte impatto sui temi ambientali'.
'Sia chiaro - ha chiuso Rossini -. Per noi l’imprenditore non va ostacolato, abbiamo un DNA diverso dalla maggioranza, ma vorremmo che la giunta evitasse di creare suggestioni marginali e ci dicesse con chiarezza che il progetto ha tutte le caratteristiche di un’operazione commerciale ed in quanto tale va valutata e inserita nel contesto di una frazione, quella di Marzaglia, che avrà un forte impatto ambientale dall’opera. Il punto è un altro e molto concreto: la società ha la capacità economico finanziaria per fare fronte agli impegni presi, sia dal punto di vista della concessione del diritto di superficie che per quanto riguarda le opere necessarie per ridurre l’impatto ambientale dell’intervento? Su questo abbiamo forti perplessità'.
Di qui la decisione del consigliere Elisa Rossini di astenersi. 'La società ha bilanci in perdita, una posizione debitoria significativa e non ha disponibilità liquide e ciò già in epoca anteriore alla pandemia che certamente ha messo in seria difficoltà tutta l’attività, considerate le chiusure. Questa operazione a nostro parere non fornisce garanzie sufficienti. Del resto, nonostante le nostre richieste, sinora non ci è stato fornito un piano industriale e ciò ci impedisce di verificare come la Società intende muoversi per reperire le risorse necessarie per far fronte agli impegni che discendono dall’ampliamento dell’autodromo'.
Redazione Pressa
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