'E' nata Democratica.com'. Così il deputato modenese Pd (portavoce nazionale di
Matteo Renzi)
Matteo Richetti rilancia oggi sui social la ri-nascita del nuovo sito di informazione del Pd nazionale. Un sito completamente rivisto che - si legge - 'eredita l’esperienza innovativa di
Unita.tv e raccoglierà intorno al quotidiano digitale le idee, le discussioni e le testimonianze che animano ogni giorno la più grande casa politica d’Italia'. E oggi Andrea Romano firma
l'editoriale di presentazione.

Bene. Ma chi è l'editore di questa nuova Unità? Non più la
Eyu srl che editava inzialmente Democratica (il cui primo numero era uscito il 30 giugno 2017 e che ad agosto aveva sospeso le pubblicazioni anche on line), ma
Democratica srl. Cosa cambia in realtà? Democratica srl è frutto della variazione della denominazione precedente avvenuta il 18 agosto 2017 (Eyu srl di cui infatti ha la stessa partita Iva) e di una variazione del capitale sociale precedente (855.448 euro) per diminuzione (oggi è di appena 10mila euro). Per il resto nulla cambia: i soci sono gli stessi. Democratica è una srl di proprietà del 40% di
Piacentini costruzioni spa (oggi socio con 4mila euro mentre in Eyu ne aveva messi 342.179 ) e del Pd (oggi socio con 6mila euro contro i 513.269 di Eyu).
Presidente del cda di Democratica è
Adrio Maria De Carolis, consiglieri sono
Antonella Trivisonno, il modenese
Simone Torrini,
Federica Piacentini e
Mattia Peradotto.

Ecco, quindi il modenese Piacentini e il Pd editano la nuova Unità grazie a una società creata ad hoc pochi mesi fa. Bene, ma Richetti nel presentare il nuovo quotidiano nazionale Pd dimentica una notizia. Che ribadiamo per trasparenza. Piacentini costruzioni spa è una società della famiglia Piacentini, la stessa famiglia che il 2 agosto 2017 ha fatto fallire la società modenese
Pe Piacentini editore srl, con sede a Castelnuovo Rangone che editava il quotidiano
Prima Pagina (chiuso in poco più di una settimana a ottobre 2016 dopo 5 anni di pubblicazioni). Il curatore fallimentare è
Diana Rizzo e dovrà gestire uno scoperto di diverse migliaia di euro nei confronti di giornalisti e dipendenti ai quali nulla è stato comunicato circa il fallimento e che avevano rateizzato - in un accordo firmato - il credito (tfr e stipendi arretrati) a loro favore con la società in liquidazione. Piacentini editore srl è di proprietà per il 51% di Piacentini srl e per quote pari all'8,8% dei figli
dei fratelli costruttori (
Stefano, Giulio, Federica e Carlo) e per il 5% di Psa srl, società della quale
Simone Torrini (oggi consigliere di Democratica srl) e Davide Torrini detengono il 24% a testa. Il 51% è dunque di Piacentini srl, una società che è partecipata da
Dino Piacentini (nella foto) per il 24,4%, da
Maurizio Piacentini per il 27,3% e da
Giovanni e Oscar Piacentini per il 19,3% a testa. Quote inferiori al 6% sono di Piacentini Patrizia e Virginia. Insomma: il Pd nazionale rilancia oggi il proprio mezzo di informazione in pompa magna attraverso il portavoce modenese di Renzi. Ma lo stesso portavoce, Matteo Richetti, dimentica di dire che l'editore (
che egli del resto conosce benissimo) di questo nuovo mezzo di comunicazione ha appena dichiarato fallimento a Modena con un'altra società editoriale lasciando senza il dovuto i giornalisti assunti.
Giuseppe Leonelli