'E in questi quattro anni a nostre spese ci hanno condotti anche nel giro di valzer del passaggio ad una “raccolta differenziata” di nome, ma non di fatto (vedi Treviso, Novara, Trento, Forlì, Faenza, ecc) che, pur con l’ambizione di una maggior percentuale di differenziata, così come realizzata da Hera, partner esclusivo del Comune di Modena, non poteva che fallire riempiendo la Città di rifiuti. Ora si cambia tutto per un dietro front al passato, ai cassonetti dove i cittadini tornano attori del conferimento dei rifiuti, con la minaccia di aggravi economici se sforano le concessioni di apertura dello sportello dell’indifferenziata, che già ora spesso non funziona troppo bene. I carrellati da inserire nei condomini saranno pochi perché chi gestisce la raccolta preferisce gli enormi camion automatizzati con un solo uomo a bordo. Il personale costa e potrebbe consigliare come fare una RD ottimale perdendo tempo. Quello che succederà lo vedremo molto presto, ma il pessimismo dilaga'.
'Certamente il sindaco Mezzetti non potrà gloriarsi di una riforma o modifica della raccolta rifiuti, tutto al più di una controriforma o abolizione di quel tentativo di raccolta differenziata con la raccolta mista stradale (sacchi più cassonetti) che non aveva niente a che vedere con la RD porta a porta che, a regime, riduce i rifiuti da incenerire, aumenta la qualità delle differenziata e con costanza, anno dopo anno, riduce la tariffa. Purtroppo la Tariffa Corrispettiva Puntuale che l’assessore Molinari ci sta propinando, dopo un “grande” lavoro di un anno, di puntuale ha solo i conferimenti in più che costano 1,65 euro ogni 30 litri IVA compresa. E’ rimasto il calcolo dei metri quadrati nella quota fissa che addossa i costi generali di pulizia e spazzamento totalmente a carico di chi paga. E’ purtroppo dimostrato che la maggior parte delle persone che gettano i rifiuti appena possono e dovunque sono la maggioranza di chi non ha la tessera smeraldo.


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