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'Rifiuti, Hera senza vergogna e senza limiti e i sindaci tacciono'

'Rifiuti, Hera senza vergogna e senza limiti e i sindaci tacciono'

Sinistra italiana: 'Basti pensare all'uso intensivo che viene fatto in agricoltura delle acque del Naviglio e del Panaro, per valutare l'effetto per la stessa qualità della vita di noi tutti'


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'Ancora in agosto e come lo scorso anno, Hera chiede alla Regione altre deroghe. Non chiede piccole cose ma addirittura di aumentare la capacità di smaltimento dei propri impianti per smaltire percolati da discarica o da impianti di compostaggio. Non contenta di questo ampliamento (ma la discarica non doveva essere “…ridotta e superata”?), Hera chiede anche l’autorizzazione a peggiorare ulteriormente il carico delle sostanze inquinanti (tensioattivi), oggi sottoposte a precisi limiti, che possono essere immesse nel Naviglio. Ciò che stupisce è che già oggi la quantità di tensioattivi immessi è superiore ai limiti imposti per legge e già autorizzato in deroga alla normativa.Insomma Hera ora chiede un’ulteriore deroga all’attuale deroga! L’anno prossimo un’altra? Ma scherziamo?' Così in una nota la Federazione provinciale di Sinistra italiana.

'E i sindaci che fanno? Nulla: non vedono, non sentono, non parlano - continua Sinistra italiana -. Eppure si rischia un forte peggioramento della qualità ambientale del territorio. Basti pensare all’uso intensivo che viene fatto in agricoltura delle acque del Naviglio e del Panaro, per valutare l’effetto per la stessa qualità della vita di noi tutti, Concedere queste deroghe aumenterebbe la redditività degli impianti con vantaggio economico di HERA e con grave svantaggio per la nostra salute.

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Ma sindaci davvero non hanno nulla da obiettare? Eppure i Comuni sono azionisti di maggioranza di Hera ma, se loro si disinteressano, chi governa, chi controlla le scelte dellemultiutility? È poi inaccettabile che Hera voglia fare di Modena uno dei due o tre poli regionali per lo smaltimento dei rifiuti, perché sul nostro territorio si concentrerebbe il carico inquinante di mezza regione! Noi di Sinistra Italiana sosteniamo, invece, il principio della territorialità del ciclo dei rifiuti e l’ambito provinciale sembra essere quello ottimale, abbastanza grande per rendere economicamente sostenibile il sistema ma non troppo esteso per evitare eccessive concentrazioni di inquinamento. Riapriamola discussione su chi e come debba gestire beni primari come acqua e ambiente, perché le regole del mercato non salvaguardino gli interessi di tutti e la tutela dei beni comuni difficilmente collima con la sola logica del profitto.  Per questo diciamo: sindaci se ci siete battete un colpo'.

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