'Il primo rischio di questa trasformazione - sottolineano le associazioni - è che il cassonetto per carta e plastica, già diventato simbolo della ‘libertà di conferimento’ di cui l’Amministrazione parla, diventi una soluzione tutt’altro che residuale, al contrario di quanto viene dichiarato. Il cassonetto, che sia intelligente o meno, non consente di identificare gli autori dei conferimenti errati, a maggior ragione perché i trasgressori non adopereranno i sacchetti, come invece auspica l’Amministrazione: più facilmente, i conferimenti errati avverranno con sacchetti anonimi o direttamente nella bocca del cassonetto.
Molto più accettabile, secondo le associazioni, è la diffusione dei bidoni carrellati anche all’interno di recinti o altre strutture chiuse poste nello spazio pubblico e accessibili a un insieme limitato di utenze individuate a monte. 'A fronte di una sottrazione di spazio pubblico al pari del cassonetto, il controllo dei conferimenti sarebbe certamente più efficace con i bidoni carrellati se l’obiettivo è quello di eliminare l’esposizione dei sacchetti - chiosano le associazioni - che comunque non ci sembra prioritario. Questa soluzione sarebbe applicabile anche per il centro storico, dove si è invece ipotizzato di affiancare alle modalità attuali l’installazione di cassonetti nella corona dei viali. Rimane utile, a nostro avviso, lasciare la possibilità di conferire sotto forma di sacchetti nelle situazioni in cui questo facilita la gestione dei rifiuti all’interno di immobili con spazi troppo ridotti per ospitare i bidoni carrellati: questa modalità resta peraltro la più opportuna per ridurre l’occupazione di spazio pubblico, oltre che per garantire la tracciabilità dei rifiuti conferiti'.
Secondo le associazioni, serve poi dare priorità e tempo adeguato al percorso di analisi della situazione nei singoli condomini, per individuare le soluzioni più adeguate senza danneggiare la qualità della raccolta differenziata.
Avendo raccolto informazioni soltanto a valle di un percorso avvenuto all’interno degli uffici comunali, le associazioni chiedono un tavolo di confronto con l’Amministrazione per approfondire la tempistica e le modalità con cui la trasformazione del sistema di raccolta avverrà, a partire dalle ordinanze di cui si è parlato nel corso della Commissione.
Le associazioni ricordano infine che l’obiettivo primario è l’incremento della qualità della differenziata insieme alla riduzione dei rifiuti prodotti. 'È evidente che, senza un controllo adeguato come quello consentito dal porta a porta con i sacchetti o con i bidoni carrellati, la raccolta differenziata non potrà che peggiorare. Non si tratta di sfiducia nei confronti dei nostri concittadini, ma di certezza dell’esistenza di comportamenti sbagliati che possono compromettere gli sforzi di chi si comporta correttamente: non è un caso il fatto che in Commissione si siano citate le migliaia di utenze prive di carta elettronica e quelle ancora non censite, dimostrazione del fatto che occorre adottare strumenti che consentano il controllo dei conferimenti. Questo non significa che la libertà dei cittadini sia compromessa, come abbiamo sentito dire più volte da parte dell’Amministrazione: in centinaia di Comuni si adottano modelli di raccolta che consentono un controllo efficace, senza che questo comporti la sollevazione dei cittadini, che invece sono più che capaci di conferire i rifiuti correttamente una volta ricevute le informazioni necessarie per fare la raccolta differenziata'.