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'Siamo al punto zero dove di fatto si dichiara il fallimento della modalità messa in campo: tutto ciò che negli anni abbiamo evidenziato e richiesto a gran voce. Pulizia e decoro della città attraverso il superamento dei sacchetti per strada, che apre alla libertà degli utenti di conferire i propri rifiuti in base alla propria quotidianità, come è giusto che sia. Oggi, in commissione, è emerso quanto fosse possibile percorrere un percorso differente in termini di metodologia di raccolta, che avrebbe portato un risultato importante senza attuare atteggiamenti talebani e vincolati per la quotidianità dei cittadini. Siamo sempre stati accusati di essere contrari alla differenziata, accusati di mistificare la realtà, e quando chiedevamo un cambiamento, l’assessore Filippi – sicuramente il peggior assessore mai visto in termini di tutela dell’ambiente – continuava a spendere i soldi dei cittadini in misure sempre più inutili e costose, messe in campo con il solo scopo di non ammettere il fallimento del ‘porta a porta’.
La ricordiamo sorridente in Piazza Grande, scopa in mano, davanti al furgoncino dello ‘spazzino di quartiere’, nel giorno del lancio di un’ulteriore che economicamente si rivelò un ulteriore disastro. Oggi sono orgoglioso di aver combattuto questa battaglia accanto ai tantissimi modenesi che ci hanno mandato un’infinità di foto, video e testimonianze, e che ringrazio personalmente. Una battaglia iniziata due anni fa, fuori e dentro il Consiglio, di cui a testimonianza ci sono centinaia di articoli. È finita l’epoca della mistificazione della realtà messa in campo dal Partito Democratico sul tema del porta a porta, con buona pace di una sinistra che ci domandiamo con che faccia plauda a un cambio sempre osteggiato – anche in maniera ferma – ogni volta che noi, insieme alla cittadinanza, chiedevamo un cambio di passo che finalmente è arrivato.
Continueremo a vigilare sui processi che vengono messi in campo e sui costi che essi porteranno con sé, sia in commissione che in Consiglio Comunale, per la tutela continua dei cittadini e del loro interesse, nella consapevolezza che si deve ricordare – e su cui il Partito Democratico dovrebbe interrogarsi – il tempo perso e i soldi pubblici gettati al vento, solo per non ammettere i propri errori. Una colpa chiara, che oggi finalmente è sotto gli occhi di tutti. Il re è nudo, con buona pace dei difensori d’ufficio di un progetto che di fatto non ha mai funzionato'.
A intervenire in questi termini in una nota è Luca Negrini al termine della Commissione risorse svoltasi ieri, alla presenza del sindaco Mezzetti. Durante l’incontro, sono state delineate nel dettaglio le azioni che l’amministrazione intende intraprendere per modificare il sistema di raccolta differenziata. Una svolta comunque ritardata rispetto a quanto promesso in campagna elettorale dal sindaco stesso.
'La notizia della revisione del sistema di raccolta differenziata non può che vederci soddisfatti. Abbiamo molto apprezzato la presenza del sindaco durante la seduta della Commissione tenutasi oggi e finalizzata a spiegare come la giunta intenda modificare il sistema di raccolta differenziata. Una presenza che denota rispetto per l’organo consiliare, una virtù che nel quinquennio appena trascorso, non avevo sempre riscontrato - aggiunge Elisa Rossini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Seta -. Nel merito della scelta annunciata in Commissione riteniamo importante che si sia finalmente preso atto di come la conformazione urbanistica della nostra città renda difficile coniugare la modalità adottata nel 2022 con il mantenimento del decoro e della pulizia. Assolutamente condivisibili sono anche le considerazioni sulla necessità di garantire ai cittadini la possibilità di conferire i rifiuti in modo semplice e libero, un aspetto che conferma la fiducia nei modenesi, i quali, come prevedibile, continueranno a dimostrarsi attenti all’ecologia'.
'Riteniamo anche apprezzabile la scelta di sospendere l’efficacia della tariffazione puntuale fino al 1° gennaio 2026 in modo da strutturare le nuove modalità e assestare la tariffa che, va ricordato, deve risultare premiante per chi differenzia di più. Ci pare tutto molto ragionevole e sensato, e si tratta di un mutamento che per buona parte recepisce le nostre proposte, che per due anni e sin dal momento dell’introduzione del sistema di raccolta, abbiamo portato avanti cercando di contrastare il sistema ‘porta a porta’ voluto dalla precedente giunta e sostenuto in modo totalmente acritico dai consiglieri comunali del Partito Democratico. La vera beffa per i cittadini modenesi deriva dall’assurdo comportamento del Partito Democratico che per due anni è stato totalmente sordo nell’ascoltare non tanto i rilievi delle forze di opposizione di centrodestra, che pure si sono attivate per fare proposte, sollevare dubbi e invitare a considerare la realtà che era sotto gli occhi di tutti – ma la voce dei cittadini che, trasversalmente, lamentavano disagi e mancanza di decoro. Questa totale incapacità di intercettare la realtà ha portato alla necessità di servizi aggiuntivi rispetto all’originario contratto, con costi aggiuntivi che ammontano a più di 2 milioni di euro; spese a carico dei cittadini che, tuttavia, non hanno portato a nessun risultato positivo, tanto che ora si rende necessario un cambiamento radicale teso a eliminare i sacchi dalle strade nelle zone del centro storico e in quelle residenziali. Al Partito Democratico – termina Rossini – va attribuita senza dubbio la responsabilità politica di una scelta profondamente sbagliata. Continueremo a vigilare affinché al più presto, nei primi mesi del 2025, venga avviato il nuovo sistema, liberando il centro storico e le zone residenziali dall’esposizione dei sacchi'.