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'A quasi 10 anni dai lavori di costruzione della rotonda l’area di via Emilia Est, l'area è ancora inquinata da amianto ed è indispensabile che il Comune, pur con un ingiustificabile ritardo, inizi le procedure per obbligare la CMB a bonificare l’area'. Così in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Andrea Galli.
'E' incredibile la pretesa di far pagare la bonifica ad eventuali aggiudicatari dell’area oggi in amministrazione concordataria; perchè depotenziare gli attivi concordatari ? - afferma Galli in un ordine del giorno in Consiglio comunale -. Preso atto della liquidazione giudiziale del 17 11 2017 riguardante la procedura concordataria tra i cui beni spiccava l’area in questione, vendita che è andata deserta, va sottolineato come l’area in oggetto pur essendo oggi “area ad alta vocazione agricola” ha potenzialmente un discreto valore, come riportato dalla perizia del perito del Tribunale.
Il valore dell’area risulta gravato da oneri di bonifica per un importo non inferiore ad euro 800.000 e detti oneri risultano contrattualmente a carico della ditta CMB di Carpi che, avendo realizzato nell’area una rotatoria provvisoria, ha usato a riempimento della stessa oltrte 17.000 tonnellate di pietrame proveniente dalla cava “Le Petrelle” di Borgo Val di Taro (Parma) contenente gravi concentrazioni di amianto in misura da 5 a 9 volte superiore al massimo consentito, secondo l’USL che ha effettuato carotaggi. Per questo la bonifica spetta, contrattualmente, alla ditta costruttrice dell’opera ovvero la CMB come convenuto contrattualmente a suo tempo e come riportato dalla perizia del Tribunale. Gli oneri di bonifica, oltre a complicare la vendita, vengono ad abbattere il valore del terreno dell’importo corrispondente che viene risparmiato a tutto vantaggio della ditta CMB che ad oggi non ha provveduto alla bonifica in oggetto'.
'Per questo, essendo vicina la scadenza prevista dalla legge di 10 anni per la contestazione di lavori eseguiti, chiedo all’Amministrazione comunale di procedere alla contestazione alla CMB della mancata bonifica per evitare l’evidente danno economico degli aventi diritto ai proventi del fallimento “Società Estense 97” che si vedrebbero decurtato l’attivo patrimoniale di non meno di 800.000 euro o di più, visto che l’andare deserta l’asta fallimentare non è legata solo al non felice momento economico ma alle prevedibili incertezze legate ad un onerosa ed incerta bonifica ambientale - chiude Galli -. Chiedo il possibile ricorso di terzi interessati o di semplici cittadini alla Corte dei Conti, o altro Tribunale, contro il Comune di Modena per la mancata contestazione del Comune stesso alla CMB per l’inosservanza, come ditta esecutrice, a quasi 10 anni dai lavori, al ripristino dell’area coinvolta'.
Redazione Pressa
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