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Quaranta minuti di intervento del Presidente della Provincia Giandomenico Tomei e del Capo di Gabinetto Luca Gozzoli per confermare che alle due interrogazioni presentate dai consiglieri di centro destra Antonio Platis (Uniamoci) e Stefano Lugli (Progressisti e civici per Modena), sui fatti che domenica 6 dicembre hanno provocato l'alluvione di Nonantola, gli allagamenti alla Fossalta e le piene di Secchia e Panaro, messe all'ordine del giorno del Consiglio Provinciale di oggi, non c'è risposta, nemmeno nella parte di diretta competenza della Provincia. Tutto rinviato ai prossimi consigli quando la Provincia, che girerà le due interrogazioni agli enti competenti (Regione e Aipo in primis), avrà risposta e sarà in grado di entrare nel merito.
In pratica una non risposta quella fornita da Presidente e Capo di Gabinetto motivata dalla non competenza diretta della provincia sui fatti contestati.
Una risposta a sua volta contestata dal Consigliere Platis che nella replica ha fatto notare come così la Provincia ha evitato direttamente di rispondere anche ad almeno due punti di sua diretta competenza inseriti nell'interrogazione, relativi sia l'inadeguatezza di Ponte Alto, sia sulla mancanza di progetti di adeguamento a piene centenarie sui punti della provincia e capaci di aprire all'opportunità di accedere ai fondi del recovery-fund, sia sull'attività della Polizia provinciale competente per il controllo ed il contenimento della fauna selvatica degli argini, elemento all'ordine del giorno e da verificare nell'analisi delle cause che hanno innescato la falla e la rottura dell'argine del Panaro in località Bagazzano.
Dibattito acceso e di merito, seppur a distanza, anche sui tempi dell''intervento che quella falla ha bloccato.
Se da un lato c'è la condivisione del fatto che l'intervento è stato realizzato a tempo di record, dall'altro c'è il problema dei tempi con cui tale intervento sarebbbe iniziato, ovvero otto ore circa dall'allarme relativo alla falla. 'Un tempo sufficiente per fare allargare la falla dalla quale è fuoriuscita l'acqua che ha invaso le campagne e Nonantola, dal presumibile metro iniziale, agli oltre 40 del momento in cui l'intervento con i primi massi ciclopici ha iniziato a ridurla'. - ha affermato Platis.
'E' chiaro che con è pur con spirito costruttivo, questi sono elementi da analizzare e da capire perché un tempo di otto ore dall'allarme della falla all'inizio dell'intervento non deve più verificarsi' - ha chiuso Platis che di fronte alle mancate risposte ha proposto un Ordine del Giorno votato all'unanimità dal Consiglio provinciale in chiusura della seduta che impegna l'amministrazione provinciale ad analizzare le cause dell’Alluvione del 6 dicembre 2020, anche convocando i referenti di Aipo, Protezione Civile e Regione in Consiglio Provinciale e ad impegnare il Governo a riconoscere lo stato d’emergenza e la Regione ad avviare l’iter di un ristoro immediato ai cittadini e alle imprese con un bonus immediato per fronteggiare le prime spese.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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