Sanità, sulla Ctss le prime prove di forza tra Braglia e Muzzarelli

Tomei aveva lasciato al suo predecessore la guida dell'organo strategico più importante, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista economico. Ora le cose potrebbero cambiare
Parliamo della Conferenza socio sanitaria della quale Muzzarelli è presidente, ma nella quale da domani siederà anche il neo presidente della Provincia Fabio Braglia, eletto alla guida di viale Martiri nonostante il parere contrario di Muzzarelli che - come sappiamo - aveva appoggiato il sindaco di Vignola Emilia Muratori.
Del resto proprio nell'ultimo incontro della Ctss si è fatto il punto sugli investimenti in sanità con l'istituzione di un apposito coordinamento strategico interaziendale per l’attuazione degli interventi previsti dal Dm 77 che vanno di pari passo con il percorso del Pnrr. Per dare un ordine di grandezza parliamo di 45 milioni e mezzo di fondi stanziati per l’Ausl, cui si aggiungono i 27,5 milioni di Aou per un totale di 73 milioni.
Un monte risorse enorme e un osservatorio che offre potere e visibilità anche in termini di interlocuzione e critica nei confronti del Governo. Ovvio che Muzzarelli, nonostante l'ormai imminente scadenza del suo mandato alla guida della città voglia mantenere per sè, fino all'ultimo, questa poltrona (un tempo condivisa col sindaco di Carpi Bellelli), ma è altrettanto ovvio che Braglia, proprio in un'ottica di discontinuità e col pieno supporto del Pd provinciale, voglia imprimere un cambio di passo.
E' vero, le linee guida della Ctss sono state tracciate dal 2023 al 2026: dalla progettazione degli Ospedali di Comunità (10,9 i milioni previsti, per 3 nuovi OsCo a Modena, Sassuolo e Vignola e la ristrutturazione di Fanano) alle 13 Case della Comunità per un totale di 19,8 milioni (sono in corso le progettazioni definitive delle varie strutture, alcune da costruire come San Felice, Vignola, Pavullo, Pievepelago, altre oggetto di manutenzione o ristrutturazione a Concordia, Cavezzo, Guiglia, Castelfranco, Sassuolo, Montefiorino, Formigine, Zocca, Fanano). In questo contesto però i margini di scelte politiche autonome ci sono tutti e anche sulla riapertura dei punti nascita di Mirandola e Pavullo tanto ancora si può fare e dire, anche appoggiando il Pd locale che, ricordiamo, a Mirandola è sceso in piazza per la riapertura.
Ecco allora che in questo contesto si snoda la prima prova di forza tra il potere del 'vecchio re leone' Muzzarelli e l'intraprendenza del nuovo corso targato Braglia. Del resto ora anche mettere in discussione la stessa presidente formale della Ctss non è un tabù.
Giuseppe Leonelli
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