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Continua a dividere e ad animare la politica il braccio di ferro tra Modena e Reggio su Seta, ed in particolare sul rinnovo del contratto (scaduto nei giorni scorsi), al direttore generale della società, il reggiano Roberto Badalotti.
Da un lato c'è Modena, con il Presidente (che lo è per tutto il bacino Seta), che ha deciso non riconfermare il direttore generale Roberto Badalotti (decisione salutata dal plauso del gruppo consiliare Mdp in Consiglio comunale) a Modena, a Reggio Emilia il sindaco ed Partito democratico e anche Mdp si uniscono nel difendere il manager reggiano e contestare la decisione del presidente di Seta, Andrea Cattabriga.
'Siamo sconcertati per la scelta unilaterale, presa senza il coinvolgimento dei Comuni soci e in assenza di una valutazione oggettiva dei risultati raggiunti in questi anni di gestione di Badalotti, che parlano di un piu' 20% di passeggeri e di un rinnovo del parco mezzi molto atteso dagli utenti dopo anni di blocco e mezzi inadeguati',
Tutto questo 'in un quadro societario in cui Tper e' allo stesso tempo socio in Seta e suo concorrente sul territorio', continuano i due consiglieri, secondo cui alla base dell'estromissione di Badalotti ci sarebbero anche le resistenze alla sua riconferma del socio bolognese dell'azienda. Tutt'altra musica al di qua del Secchia.
'Concordiamo con la decisione assunta dal presidente di Seta Cattabriga: nessuna riconferma per Badalotti', scandisce il capogruppo Walter Stella. 'Siamo consapevole - dice - che un servizio strategico ed essenziale, come il trasporto pubblico locale che Seta gestisce nella nostra citta' e nel territorio, richieda notevoli risorse economiche. Ma riteniamo anche che queste non debbano essere impiegate soltanto con l'obiettivo primario del profitto- e' in sostanza la critica alla direzione Badalotti- quanto soprattutto per offrire un servizio efficiente e di qualita''.
Nella foto, l'ex direttore generale Seta Roberto Badalotti
Redazione Pressa
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