Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'La Direzione aziendale di Seta stigmatizza l’episodio avvenuto questa mattina presso la sede di Modena, allorché è stato necessario richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per far allontanare alcuni rappresentanti del sindacato USB Lavoro Privato che stavano indebitamente occupando e presidiando uffici e corridoio del quarto piano della palazzina uffici. Proprio nel momento in cui si riapre il confronto di merito e si profilano accordi tra l’azienda e le organizzazioni sindacali su questioni significative (es.: premio di risultato; trattamento dei nuovi assunti), alcune sigle minoritarie fanno ricorso a provocazioni e strumentalizzazioni all’insegna del “tanto peggio tanto meglio”, al solo scopo di guadagnare visibilità e distogliere l’attenzione dal merito delle questioni in discussione'.
La dirigenza Seta lo scrive in una nota inviata in replica alla denuncia dei rappresentanti sindacali USB nel corso del presidio davanti alla sede Seta di via delle Suore in occasione dello sciopero del personale viaggiante indetto oggi.
'In merito alle affermazioni del sindacato USB riportate oggi da alcuni organi di stampa - prosegue la nota - Seta smentisce categoricamente di aver ingaggiato un “investigatore privato” allo scopo di controllare l’operato dei dipendenti. Per USB, evidentemente, la normale attività di controllo sulla regolarità del servizio erogato e sulla professionalità del personale viaggiante (sia di Seta che delle aziende subappaltanti) che viene svolta dagli Addetti all’Esercizio è paragonabile a quella svolta da chi compie indagini conto terzi in incognito'.
I sindacalisti confermano che l'addetto è riconoscibilile da badge e alla divisa ma denunciano e contestano il fatto che lo stesso appartenere all'organico in forza a Seta ma ad una società esterna.
'Tutti gli Addetti all’Esercizio di Seta - chiarisce l'azienda - sono regolarmente inquadrati e ben riconoscibili durante il proprio lavoro, poiché tenuti ad indossare un cartellino di riconoscimento e la divisa aziendale.
Tale attività di controllo, da parte di Seta come da parte di qualunque altra azienda che eroghi un servizio pubblico, è da ritenersi non solo perfettamente normale e lecita ma soprattutto doverosa'
Simili affermazioni, dunque, risultano non soltanto prive di fondamento reale ma altresì lesive della reputazione dell’azienda: per tale motivo, Seta non esclude la possibilità di attivarsi nelle sedi opportune per tutelare la propria onorabilità e quella dei propri dipendenti.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>