'Strade distrutte e auto danneggiate: specchio di un'Italia sfasciata'

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'Se lo stato di una Nazione si vede dalle condizioni delle sue strade, come dicono nei paesi del Nord Europa, l’Italia è veramente allo sfascio. Le voragini che si sono aperte su autostrade e strade modenesi in seguito a una nevicata non certo epocale sono assolutamente scandalose. E solo per miracolo nessuno dei tanti conducenti che hanno avuto le auto danneggiate si è fatto male'. Così in una nota i candidati leghisti Stefano Corti e Cristina Girotti Zirotti.

'Questi fatti provocano interrogativi ai quali devono essere date risposte. Perché ne hanno diritto i cittadini italiani che pagano tasse in abbondanza. Come è possibile che in seguito a un evento climatico tutt’altro che estremo alcune strade di grande scorrimento abbiano subito danni pericolosi per gli automobilisti? Non è che forse i materiali utilizzati per il manto erano di scarsa qualità? Chi è che gestisce queste strade e a chi sono stati affidati i lavori di manutenzione? E soprattutto, con quali costi? Le spese per la manutenzione delle strade da quel che sappiamo non sono basse - continuano i due candidati -.

Per cui, prima che in qualche cittadino possa nascere il sospetto che i soldi che amministrazioni locali e Stato destinano alle strade siano spesi male, ci aspettiamo indagini accurate a approfondite da parte degli organi competenti'.

'Nei paesi del Nord che ho citato e che frequento per lavoro, come Svezia e Danimarca, benché il clima sia molto più spietato non accadono fatti di questo tipo. Anzi le strade sono perfette - afferma Corti -. Ho già detto che in caso di elezione mi batterò per rendere illegali i limiti di velocità troppo bassi, fatti solo per garantire allo Stato alti introiti da multe senza avere nessuna utilità per la sicurezza della circolazione. Multe a fronte delle quali i cittadini ricevono strade da terzo mondo.

Purtroppo ci troviamo di fronte ad amministrazioni locali indotte a estorcere multe perché si vedono sottrarre i finanziamenti da uno Stato centrale che mentre aumenta il debito pubblico pretende dai Comuni di non sforare il patto di stabilità. Una situazione delirante che può essere sanata solo da un nuovo governo che inverta la prospettiva e rimetta al centro della propria azione l’interesse dei cittadini e non quello dell’apparato'.