'Che siano in corso lavori di adeguamento alle strutture a Pavullo, come peraltro che in tutti gli altri presidi, è ovvio essendo scontato che per anni vi sono stati ritardi e che le disposizioni vigenti, nazionali ed europee, impongono standard diversi da quelli preesistenti.
Purtroppo tutto questo processo è avvenuto in modo caotico, dispendioso e pregiudizievole per
gli operatori e gli utenti. Basti pensare alla vicenda della sale operatorie inaugurate e chiuse per adeguamento, del Centro prelievi, del Laboratorio di analisi per cui fu speso più di un milione e mezzo poi drasticamente ridimensionato ed ora del Pronto Soccorso. Per non dire dell'impiantistica, settore in cui brilla l'impianto di condizionamento del poliambulatorio che, dopo tre anni, ancora non ha funzionato.
Questo per quanto riguarda il quadro strutturale. Più gravi suonano le parole del Direttore Brambilla per ciò che riguarda il negato depotenziamento dell'Ospedale.
Tutti sanno che reparti, funzioni e servizi sono stati cancellati, trasferiti o ridotti, in ossequio a quanto previsto dal famigerato PAL, approvato da 47 sindaci nel corso di una petulante e sonnolenta seduta nell'ormai lontano 2011 e contro il quale, pur col garbo dovuto al Suo Magistero, protestò perfino l' allora vescovo di Carpi.
Queste cose, che tutti sanno, sono evidentemente ignote al dottor Brambilla che, a quel tempo, non era tra noi. Quello che dovrebbe sapere bene, invece, è che l' attuale dimensione depotenziata dell'ospedale contribuisce non poco al reperimento di personale sanitario disposto a lavorarci con una prospettiva definitiva. Non basta dire che si farà il bando per un primariato quando altri sono stati soppressi per incentivare il rilancio del nosocomio ed assicurare quella continuità assistenziale che è
prerogativa indispensabile di ogni terapia. E non serve neppure affermare che 'investimenti ingenti' previsti dal PNRR rilanceranno la medicina sul territorio, attraverso le Case della Salute ed il riordino della medicina di base, almeno per le polemiche ed i rilievi che molti cittadini hanno sollevato.
Sarebbe stato auspicabile che invece che venire a Pavullo per ammannirci un orazione 'pro domo sua' - per dirla con Cicerone - il Direttore Brambilla, avesse rivolto la sua attenzione oltre le Alpi. Magari studiando le realtà di Francia e Germania, così diverse fra loro più gradite dai cittadini'


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