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La firma è di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Borgonzoni Presidente, Idea Popolo e Libertà, Cambiamo, Popolo delle Famiglia, Giovani per l’Ambiente: tutte le forze politiche e le liste che a Modena sostengono alla Presidenza della Regione Emilia Romagna Lucia Borgonzoni. E il messaggio del documento è chiaro alla vigilia della visita di domani del ministro della Salute Roberto Speranza: 'l’immagine di una sanità modenese eccellente è falsa: perchè vista dalla parte degli utenti e degli operatori sanitari presenta problemi e criticità non trascurabili'.
'La politica sanitaria modenese degli ultimi anni è stata incerta e contraddittoria con costi altissimi e con un ritorno insoddisfacente rispetto alle risorse impiegate - si legge nella nota cofirmata -. Fin dalla sua costruzione il Policlinico è stato un eterno cantiere, sventrato più volte con un cambio compulsivo di reparti e senza mai affrontare il problema della tenuta della struttura.
Anche oggi al Policlinico sono presenti numerosi cantieri aperti per assicurare la stabilità strutturale e per rinnovare reparti obsoleti: questa eterna ristrutturazione convive con il prosieguo della normale attività assistenziale con non pochi disagi per i sanitari e i cittadini afferenti. Un inutile sperpero di denaro pubblico, per ammodernare una struttura che moderna non sarà mai. Già negli anni ‘70 fu fatta la proposta intelligente di vendere l'area del Policlinico ad un privato e di costruire poco distante un nuovo ospedale: le spese di un grande ospedale unico e moderno sarebbero state coperte completamente dalla vendita dell'area in cui si trova ancora oggi il Policlinico. Al contrario non solo furono investite somme ingenti per l'eterno cantiere, ma fu programmato un nuovo ospedale in una posizione infelice (Baggiovara) che ha comportato altrettanti costi altissimi con il risultato finale di dividere a metà quello che si poteva trovare in un solo ospedale'.
'La motivazione addotta fino a 4 anni fa era che Baggiovara dovesse essere l'ospedale civile al servizio dell'ASL e non contaminato dall'Università. E' successo tutto il contrario, reparti interi spostati fuori da ogni programmazione per l'ambizione di singoli e reparti di emergenza spaccati a metà e così molti servizi. Poi all'improvviso contrordine: tutto quello che doveva essere per logica diviso, ora doveva essere per logica riunito. Esattamente il contrario delle motivazione della nascita di Baggiovara. Oggi i due principali nosocomi della provincia sono situati a distanza di pochi chilometri l’uno dall’altro: nessuno dei due può considerarsi un ospedale completo perché se da un lato ci sono dei doppioni di servizi e di reparti, dall’altro abbiamo l’assenza di alcune specialità fondamentali in entrambi - aggiunge la nota -. Un malato che presenta patologie serie di svariata natura o ha subito un politrauma, spesso non si sa dove portarlo, perché in nessuno dei due ospedali potrà ottenere tutte le risposte terapeutiche (come avviene ad esempio all’ospedale Maggiore di Bologna). E’ da segnalare, infine, la scandalosa situazione dei bambini e delle donne gravide modenesi che, al contrario degli adulti, non hanno nessun centro del trauma dedicato (presente solo a Baggiovara), ma vengono portati comunque al Pronto Soccorso Policlinico, perché i reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria sono presenti solo lì. E questa situazione resterà invariata, perché il nuovo dipartimento materno-infantile sarà costruito proprio al Policlinico (dove mancano la sala ibrida, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, ecc.). Sarebbe arrivato il momento di prevedere un unico posto di Pronto Soccorso a Modena, concentrando in un unico dipartimento tutte le risposte legate all’emergenza-urgenza, anche per ottenere il riconoscimento ufficiale di un vero e proprio trauma center certificato secondo le linee guida internazionali. E la situazione nel resto della provincia non è migliore, anzi! Sono stati chiusi ospedali in posizione strategica (si pensi alla chiusura dei centri nascita periferici!) e gli altri sono stati depotenziati o ne hanno ridotto i posti letto, con l’idea di concentrare il grosso delle prestazioni a Modena. Le risposte alle richieste di salute sono sempre più lontane dai cittadini e con tempi sempre più lunghi. Per ridurre le liste d’attesa hanno saputo solo ridurre i tempi di molte prestazioni (oppure anticipare la prima visita, per poi differire l’inizio delle terapie)'.
'Chi oggi governa il sistema sanitario locale nasconde le criticità del sistema con iniziative spot e propagandistiche, facendo credere che eccellenze che riguardano un ristrettissimo numero di pazienti siano indice di qualità ed efficienza generalizzati all’intera collettività - chiude il centrodestra -. Possiamo pertanto dire che al di là della narrazione edulcorata del mainstream la situazione sanitaria dei nostri territori è offuscata da pesanti ombre (comprese quelle giudiziarie riferite alle inchieste che hanno coinvolto l’ex direttore Cencetti e le improvvise “strane” dimissioni dell’ex direttore Annicchiarico)'.