Vaciglio, verde addio: le lepri imprigionate nelle reti del cantiere

Una residente ha avvisato l'Ufficio diritti animali del Comune, l'Urp e il Centro Fauna Il Pettirosso. Per ora nessuna risposta
Lepri imprigionate tra le reti del cantiere che sta realizzando su un terreno vergine 550 case, quasi mille abitanti: un piccolo paese. E' questo, forse, il simbolo più drammatico dello scempio. Uno scempio voluto da una amministrazione comunale che ha avuto l'appoggio dei Verdi e che ha nelle battaglie contro il riscaldamento globale il proprio vessillo. Uno scempio, va detto, benedetto dai cittadini, anche quelli di Vaciglio, che pochi mesi fa hanno rivotato in massa Muzzarelli, nonostante le sacrosante battaglie del Comitato No Basta Cemento.
Ma lo scempio, nonostante il consenso, resta. A Vaciglio, dalla Nuova Estense, è possibile vedere crescere il cantiere che sta cambiando per sempre il volto della zona. L'amministrazione Pd, che aveva fatto del consumo zero di suolo una bandiera, sta distruggendo una delle più grandi zone verdi a ridosso della città per costruire dal nulla un nuovo grande quartiere.
E allora quelle lepri imprigionate tra le reti rosse, costrette a dribblare i piedistalli delle gru e le ruspe, sono davvero la fotografia più avvilente del modo in cui la giunta Muzzarelli è riuscita a farsi beffa delle promesse. I 'diritti acquisiti' (lo slogan con sui si è dato il via libera alle ruspe) prendono ora le sembianze di questi animaletti dalle orecchie lunghe che corrono impazziti in quello che resta del prato. Della loro erba. Dei loro diritti non frega ovviamente nulla a nessuno: ma il punto è che i loro diritti sono gli stessi di cui dovrebbero godere i cittadini modenesi già costretti a vivere in una delle zone morfologicamente più inquinate del Pianeta. Una residente ha avvisato l'Ufficio diritti animali del Comune, l'Urp e il Centro Fauna Il Pettirosso per chiedere l'ovvio: che fine farà quella fauna selvatica che da sempre vive a Vaciglio? Per ora nessuna risposta. Le gru e le ruspe non si fermano certo davanti alle lepri.
Leo
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

'Modena, campi nomadi abusivi: sgombero immediato sull'esempio di Ferrara'

'Modena, tonnellate di sabbia in piazza Roma: scelta incomprensibile'

Modena, ampliamento della Monterè: il Tar stronca l'operazione voluta da Muzzarelli

Inceneritore Modena, una centrale elettrica da 13 milioni: Hera pronta a rinunciarvi?
Articoli Recenti
Autisti gettonisti, Cgil, Cisl e Uil: 'Seta ha agito nell’ombra, senza alcuna trasparenza'

Tpl Modena, Cargioli (Azione): 'Servono responsabilità e discontinuità'

Modena, accordo Pd-Fdi: stessa società per gestire la comunicazione. Altre minoranze dicono no

Tpl, Pulitanò (Fdi): 'La Regione dica chiaramente quale futuro intende dare a Seta'