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'Difendete Modena e l'Emilia-Romagna, perche' chi governa sta distruggendo l'Italia. Da cittadino romano so la differenza tra una citta' governata bene e una citta' governata male. Difendete Modena perche' ce n'e' bisogno per vivere meglio'.
Si presenta cosi' il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, questa mattina in piazza Matteotti a Modena, tappa del tour elettorale che soprattutto nei fine settimana ('Ho rispetto per le istituzioni e dal lunedì al venerdì sono in ufficio come Presidente della Regione Lazio' - ha specificato), lo sta portando in giro per l'Italia. Oggi giornata emiliana, dove il PD ha una delle roccaforti rimaste dopo i recenti tzunami elettorali.
Il colpo d'occhio sulla piazza è lo stesso di quello di ieri, quando su quel palco c'era il leader della Lega Salvini, che affermava di voler liberare l'Emilia-Romagna.
'Chi ama l'Italia difenda il buon governo come quello dell'Emilia-Romagna- risponde oggi Zingaretti- saranno anni duri. Salvini si è rivolto ai modenesi come fossero polli da allevamento. Non lo sono, e sono convinto che Modena, i modenesi ed il Partito Democratico, forte delle sue alleanze, sapranno frenare l'offensiva di chi vuole distruggere, di chi guarda al passato e non ha un'idea di futuro.
'Ieri mi veniva da sorridere a leggere che Salvini, principale responsabile di questi undici mesi drammatici, criticava il buon governo dell'Emilia-Romagna. Ribellatevi a questa follia. Pensano di poter venire in queste terre a dire di tutto- rincara la dose Zingaretti - in questi mesi hanno diffuso odio e creato problemi. Noi siamo quelli che i problemi li vogliono risolvere'.
Da 11 mesi c'e' meno lavoro, sono crollati i fatturati delle aziende, la produzione industriale e siamo allo 0,1% di crescita. L'Europa si e' accorta dei conti sballati, tutte le promesse che sono state fatte non sono rispettate. Fa la differenza se una comunita' e' governata bene o male'.
'Girano molto facendo selfie- attacca Zingaretti, prima di salire sul palco, mentre anche lui non potrà esimersi dal farne a decine finito l'intervento), ma nascondono che il Paese e' in ginocchio per colpa di politiche sbagliate. Sono necessari lavoro, investimenti e una svolta su scuola e ricerca, ma questa agenda e' scomparsa dal dibattito di questo Governo'.
Anche oggi, sottolinea il leader Pd, 'Di Maio, Conte, Tria e Salvini dicono quattro cose diverse e il Paese e' paralizzato'. Il Pd e il centrosinistra, rivendica Zingaretti, sono 'in campo, finalmente uniti, con la lista unitaria alle europee e con le coalizioni alle amministrative. Sostenerci e' l'unico modo per dire stop a questa danza macabra sulla pelle degli italiani. Quello che li tiene insieme ormai e' chiaro, e' la voglia di non alzarsi dalle poltrone. Ma in realta' stanno paralizzando il Paese ed e' ora che vadano a casa', chiosa il leader dem.
Sul palco, insieme a lui, ci sono i vertici del partito modenese e regionale, i candidati alle elezioni europee e alle regionali: Kyenge, Lorenzin, Gualmini, Calenda.
Quest'ultimo interviene introducendo il leader nazionale. Con la metafora dei guantoni per combattere a mani nude, presa a scenetta da Crozza, l'ex ministro che tiene a specificare le diverse estrazioni politiche e culturale che lo distinguono da Zingaretti ma l'unità nell'obiettivo comune di fare fronte all'avanzata dei sovranismi, rilancia la battaglia politica 'epocale' in vista delle elezioni: 'Queste elezioni le vinciamo se l'Italia si alza in piedi- afferma Calenda- ci tocca tornare a mobilitarci, andare in televisione e girare casa per casa. Non facciamo piu' iniziative che non siano nelle piazze, perche' la gente ci deve vedere'. Calenda ieri aveva sfidato il leader leghista Matteo Salvini a un confronto in piazza, proprio a Modena. Invito che e' stato respinto. 'Sarei venuto qui volentieri anche ieri- rimarca oggi Calenda- e ai sovranisti che non hanno il coraggio e scappano dai confronti, dico che la forza non e' nell'aggressivita' ma nella capacita' di affermare i propri valori e fare i conti con le proprie responsabilita', di lavorare per la gente e non andare in giro a perdere tempo'. Secondo Calenda, 'loro non sono forti, ne sono convinto. Sono forti perche' noi siamo stati deboli. E questa storia deve finire. Il 60% degli italiani non condivide quello che fa il Governo. Dobbiamo prendere l'Italia e farla alzare in piedi per fermare questi signori'.
Il comizio si chiude con l'invito all'unità, per vincere. Una unità che diventa tale anche con Salvini, nel momento in cui il PD sceglie per chiudere il comizio ed accompagnare il leader nazionale verso il bagno di folla e selfie del proprio elettorato, 'Un mondo migliore' di Vasco Rossi.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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