Resta ancora elevata, il 53% nel 2024, la percentuale di coloro che giungono a una diagnosi di infezione da virus dell’immunodeficienza umana (Human Immunodeficiency Virus o Hiv) in maniera tardiva. Persone, cioè, diagnosticate positive con già la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) o con un numero di linfociti CD4 - i globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo - basso, inferiore a 350 cellule/mm (una persona sana ha un numero medio di CD4 che oscilla tra i 500 e i 1.200).
In questo ambito sono soprattutto maschi eterosessuali dai 50 ai 60 anni coloro per una diffusa inconsapevolezza, mentre l'età si abbassa nella popolazione omosessuale
Sono alcuni degli aspetti emersi dalle dichiarazioni di Marianna Menozzi, infettivologa dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena in occasione della giornata internazionale contro l'Aids

