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La sala grande di Villa Boschetti a San Cesario sul Panaro, ha ospitato oggi il convegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto, moderato dal giornalista e coeditore de La Pressa, Gianni Galeotti, 'Amianto: dalla prevenzione primaria al risarcimento delle vittime', organizzato con l’attiva collaborazione della sezione di Carpi.
Durante l'incontro sono stati diffusi tutti i dati aggiornati relativi all’incidenza del mesotelioma nel comune e regione. 'A Modena nel 2021 ci sono stati 23 casi di mesotelioma mentre in Emilia Romagna lo stesso anno sono stati 161 (a Bologna 41) – ha spiegato il presidente Ona, Ezio Bonanni che ha sottolineato – nella Regione le medie quinquennali sono in aumento: poco meno di 82 casi all'anno tra il 1997-2001; una media di 113 dal 2002 al 2006; quasi 131 tra il 2007 e il 2011; oltre 150 dal 2012 al 2016; poco più di 151 casi all'anno tra il 2017 e il 2021.
Nel complesso, dal 1996 a oggi in Emilia-Romagna si contano 3.274 casi di mesotelioma da amianto'.
In Emilia Romagna oltre ai casi già citati di mesotelioma (indice di mortalità del 93% nei 5 anni, con un totale di circa 3045 decessi); si registrano 6548 casi di tumore del polmone (indice di mortalità dell’88% nei 5 anni, con un totale di circa 5762 decessi); 1200 di asbestosi (indice di mortalità del 90% nei 5 anni, con un totale di 1080 decessi), cui si aggiungono, con riferimento a tutte le altre neoplasie, almeno ulteriore 1000 decessi, e così l’incidenza complessiva è pari a 10.887 decessi. Vanno aggiunte tutte le altre malattie asbesto correlate, come il tumore della laringe, della faringe, dell’esofago, dello stomaco, del colon retto, delle ovaie e del fegato (tra cui il colangiocarcinoma), per cui, si va ben oltre 11022 casi.
Tra i temi trattati, inoltre, quello dell’amianto nelle tubature dell’acqua e del colangiocarcinoma, tumore delle vie biliari causato (anche) dalle fibre killer.
Nella regione Emilia Romagna e nelle province di Bologna e di Modena, sono 28 gli acquedotti con amianto che servono 134 comuni, e su 453 campioni analizzati 41 sono risultati positivi per la presenza della fibra killer. Anche in seguito alla mobilitazione dell’ONA, già nel 2014, venne segnalato il rischio amianto per la dispersione di fibre nell’acqua potabile in acquedotti costruiti prima dell’entrata in vigore della Legge 257/92. Sono state già eseguite delle bonifiche sia sulle condotte dell’acquedotto di Bologna, che su quelle di Carpi. Qui, in particolare, dopo la denuncia dell’Osservatorio sono state sostituite le due conduttrici principali che erano in cemento amianto (15 km di condutture), i cui lavori sono terminati nel 2021.
'C’è ancora molto da bonificare, prima di tutto nelle scuole, negli ospedali e nella rete idrica, ed è per questo motivo che è necessario attuare l’obbligo di protezione dei lavoratori (compresi quelli che lavorano nella ristrutturazione degli acquedotti)' - ha sottolineato Bonanni.
'Rispetto al passato abbiamo dati più solidi per quanto riguarda il ruolo dell’amianto nella genesi dei tumori delle vie biliari – ha spiegato Giovanni Brandi, Professore associato in Oncologia Medica all'Università di Bologna e responsabile del Programma “Tumori epato-biliari e pancreatici” al Policlinico S. Orsola-Malpighi – negli ultimi tempi si è, infatti, riusciti a trovare grandi quantità di fibre di amianto nel fegato, sia dei pazienti con questo tumore, sia nelle persone sane che vivono in aree altamente esposte (come Casale Monferrato). Grazie ad ulteriori studi, tra i quali uno che pubblicheremo a breve, ci si convince sempre di più della non innocenza delle fibre di amianto ingerite con le acque'.
'Dopo le scoperte degli ultimi anni – gli ha fatto eco Andrea Rossi, coordinatore Ona Carpi - che sia coinvolta l'acqua contaminata da fibre di amianto è una concreta possibilità visto che ancora molte condotte idriche sono in amianto'.
'Nonostante gli studi del professor Brandi che ha dimostrato il nesso causale – ha denunciato Bonanni - c’è ancora chi nega questo pericolo e le tubature ora vecchie e deteriorate e quindi ancora più pericolose, restano dove sono, provocando l’esposizione degli ignari cittadin'”.
E’ stata presentata, inoltre, la nuova mappatura delle coperture in eternit effettuata dalla AeroDron sul territorio. Ancora molti sono gli edifici pubblici e privati del territorio contaminati dalla fibra killer. Tra questi ancora ospedali e scuole.