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Anche l'Associazione stampa modenese esprime il cordoglio per
la scomparsa di
Alberto Setti, le condoglianze alla famiglia e alla redazione della Gazzetta di Modena.
'Giornalista innamorato del suo mestiere e della sua terra, di cui era un appassionato narratore, Setti ha dedicato il suo impegno professionale soprattutto alla cronaca nera e alla giudiziaria, al racconto delle persone e delle loro storie, con scrupolo, tenacia e rigore - scrive
il sindacato dei giornalisti -. Negli ultimi anni, già colpito dal male con il quale ha lottato a lungo, ha dedicato un'attenzione particolare alla lotta contro le infiltrazioni mafiose con inchieste, interviste, approfondimenti di cronaca e seguendo con meticolosità le udienze del processo Aemilia'.
Lo ricordano anche le istituzioni e i politici locali e non.
'Ha seguito con passione e rigore – sottolinea il presidente della Provincia Giandomenico Tomei - le vicende del suo territorio, al quale era profondamente legato, rendendo un servizio prezioso non solo ai suoi lettori ma anche a tutta la comunità modenese'.
'Autentico cronista, particolarmente attento alla lotta contro le infiltrazioni mafiose nel territorio a cui era legatissimo, ma anche capace di rapportarsi con sensibilità ai giovani nell'insegnamento del suo mestiere' - afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. 'Per anni ha affrontato con coraggio la sofferenza e non appena poteva ha sempre ripreso il lavoro che amava e che svolgeva con passione e tenacia”.
'Alberto era un professionista attento e scrupoloso, coraggioso e innamorato del suo lavoro. Condoglianze alla famiglia, alla quale ci stringiamo in un forte abbraccio per la grave perdita subita, e alla redazione tutta della Gazzetta di Modena” - scrivono i consiglieri regionali modenesi della Lega, Stefano Bargi e Simone Pelloni.
'Grazie alle sue inchieste giornalistiche – ne ricordiamo tre in particolare, quella sull’eccidio della Corriera Fantasma a San Possidonio, la vicenda dei diavoli della bassa modenese e il maxi processo Aemilia – ha contribuito in modo significativo a far emergere fatti e verità scomode. Con il suo stile sempre tagliente ed il suo carattere da mastino è rimasto con la penna sempre in mano anche quando la malattia stava prendendo il sopravvento. Esempio di rara dedizione e di assoluta indipendenza. Un ultimo affettuoso saluto, certi che sia tornato alla casa del Padre con una rinnovata veste' - aggiungono Enrico Aimi e Antonio Platis di Forza Italia.