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A Modena a complicare una qualità dell'aria già fortemente inquinata per la maggior parte dell'anno, è certo ci sia la componente legata al traffico aereo. Modena non ha un aeroporto proprio ma subisce gli effetti diretti legati al passaggio a quote relativamente basse (circa 1 chilometro), degli aerei, soprattutto di quelli in atterraggio all'aeroporto internazionale del capoluogo regionale. Che provengano dal nord o sud Europa non fa differenza. Da Parigi o da Madrid, da Londra o da Catania, da Roma o da Tirana, gli aerei, già in fase di discesa avanzata, virano su Modena a quote relativamente basse per poi imboccare il corridoio virtuale di atterraggio che in 4 minuti circa li porterà sulla pista di Bologna. Esattamente su Modena ad una quota di circa 3000 piedi, all'incirca 1000 metri. Pochi, al punto da poterne sentire forte il rumore dei motori, osservarne la tipologia e presagirne l'inevitabile effetto inquinante.
Solo in arrivo a Bologna, ieri sera, ne abbiamo visti, registrati e tracciati sul portale Flightradar24, ben 13 in due ore.
Alle 21:37 il Malta-Bologna vira su Modena in direzione Bologna, alle 21:53 il Barcellona-Bologna, alle 22:26 il Mannheim Bologna, poi l'Amsterdam-Bologna, esattamente su Modena alle 22:56, il Catania-Bologna alle 23:15, il Madrid-Bologna alle 23:18, il Londra-Bologna alle 23:21. Poi il Francoforte Bologna alle 23:24 il Palermo - Bologna alle 23:37, il Roma - Bologna pochi minuti dopo. E potremmo continuare in un elenco ben più esteso.
Solo in atterraggio, e solo su Bologna. In un dato che non tiene conto dei passaggi di aerei diretti o provenienti da altre destinazioni e che transitano velocemente sulla città ma a quote ben superiori. Meno indicativi in termini di inquinamento.
Ciò che appunto rende particolare e sicuramente maggiore l'impatto su Modena è che non esiste nessun altro centro in Emilia Romagna, come Modena appunto, che vede virare sopra i propri tetti, a quote relativamente basse, un numero così alto di grandi aerei per il trasporto di passeggeri. Più di 100 al giorno. Con effetti prevedibilmente significativi sull'inquinamento dell'aria.
Studi sull'inquinamento che comprendano singole aree o territori al di fuori del raggio di 20 km dai grandi aeroporti, non ce ne sarebbero, ma basta analizzare le conclusioni di un recente studio effettuato nel 2024 sull'esposizione della popolazione all'inquinamento sui principali aeroporti d'Italia e d'Europa per fare emergere dati a dir poco preoccupanti sugli effetti diretti sulla popolazione che si aggiungono agli altri inquinanti.
Da una ricerca che Transport & Environment, organizzazione ambientalista indipendente europea, ha svolto, evidenzia come l'impatto che le emissioni causano sull'ambiente le minuscole particelle (particolato - PM fine e ultrafine) emesse dai motori degli aerei, non solo nelle fasi decollo e di atterraggio (e su Modena, a 3000 piedi gli aerei sono già in fase di atterraggio), ma anche in quota, sono significativi, esponendo la popolazione che abita nel raggio di 20 km a particelle che possono causare ipertensione, diabete e demenza. Inoltre, l’analisi condotta attorno all’aeroporto di Amsterdam Schiphol collega l’esposizione a 350.000 casi di ipertensione, 420.000 di diabete e 23.000 di demenza.
Altro dato rilevante è quello relativo alle particelle ultrafini, quelle con un diametro inferiore a 100 nanometri, che possono penetrare profondamente nei tessuti umani, raggiungendo persino il cervello e la placenta. Nonostante l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità più di quindici anni fa, non esistono ancora regolamentazioni sui livelli sicuri di PM ultrafine.
Gli aerei inquinano principalmente a causa delle emissioni di gas serra, principalmente di anidride carbonica (CO₂), prodotta dalla combustione del carburante durante il volo. Oltre alla CO₂, vengono emessi anche altri gas dannosi come l’ossido di azoto (NOₓ), che contribuisce alla formazione dell’ozono troposferico e dei cambiamenti climatici. Inoltre, gli aerei rilasciano particelle ultrafini e aerosol nell’atmosfera, che possono influenzare la formazione delle nuvole e il clima. Anche se gli aerei costituiscono solo una piccola frazione delle emissioni globali, il loro impatto è significativo perché le emissioni avvengono ad alta quota, dove hanno un maggiore effetto sulla formazione di nuvole e sull’effetto serra. Inoltre, il rapido aumento del traffico aereo contribuisce alla crescente preoccupazione per l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
Modena, per i motivi suddetti, ne è particolarmente esposta e, come detto, in maniera molto più quantitativamente rilevante rispetto altri centri della Regione che non subiscono così direttamente gli effetti degli aerei in avvicinamento e in atterraggio nel capoluogo. Elemento che per importanza dovrebbe quanto meno essere effetto di studio e di riflessione.
Gi.Ga.