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L’istituto Corni ha ospitato una iniziativa sulla azzardopatia alla presenza dell'assessore Andrea Bosi, che tra le deleghe, ha quella alla legalità. Quello dell’azzardopatia, è un fenomeno dal quale l’Italia è fortemente coinvolta. L’aumento dell’interesse verso i giochi d’azzardo dipende anche dalla loro maggiore disponibilità fisica, in ambienti sociali come bar e tabaccherie, e virtuale, sulle numerose piattaforme che proliferano sulla rete. Il numero di persone che finiscono per sviluppare condotte di gioco problematiche e patologiche è nettamente aumentato anche fra i giovani e soprattutto tra le persone disagiate e disoccupate, con costi sociali altissimi.
L’Italia è il primo Paese per volume di gioco in Europa e il quarto nel mondo dopo Stati Uniti, Giappone e Cina. A Modena città nel 2018 sono stati spesi da privati cittadini ben 380 milioni di euro nel gioco d’azzardo.
I provvedimenti presi dal Comune di Modena, tra cui le limitazioni di apertura dei locali che propongono gioco d’azzardo, hanno iniziato a portare risultati, tanto che nell’anno corrente si registrano già 8 milioni di euro in meno di “giocato”.
L’iniziativa ha riportato anche l’attenzione sul lavoro che la giornalista Nadia Toffa fece sul tema, arrivando a scriverne il suo primo libro dal titolo “Quando il gioco si fa duro” e la sorella Mara nell’ambito dell’incontro ha ribadito che con la sua Fondazione proseguirà il lavoro di sensibilizzazione e informazione anche su questo argomento.
Come ha sottolineato Michele Frigieri, criminologo e psicoterapeuta, paragonandolo al canto delle sirene nella Odissea, il gioco d’azzardo è attrazione e seduzione, illusione di vincita, distorsione percettiva. Le cause che conducono al gioco patologico, come sottolineato anche da Massimo Bigarelli, direttore della Struttura Complessa Dipendenze Patologiche Area Nord Provincia di Modena, sono multifattoriali e possono riferirsi all’ambiente famigliare, al gruppo di amici che si frequentano, a vissuti personali di profonda solitudine.
'Ciò che è fondamentale, in uno Stato in cui il gioco d’azzardo è comunque legale e non può quindi essere eliminato, è continuare a portare avanti azioni di controllo sulle attività che lo propongono e azioni di contrasto allo sviluppo della dipendenza e alla cura della stessa' - ha sottolineato l’assessore Andrea Bosi.