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Criminalità minorile, il grido delle famiglie vittime alle istituzioni: 'Fate di più'
La Pressa
Più di 500 persone per una sala gremita al Polo Leonardo. Le testimonianze dei genitori dei giovani aggrediti, l'impegno del sindaco
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'Non possiamo rassegnarci al fatto che i nostri figli abbiano paura ad uscire di casa per timore di essere aggrediti, le nostre figlie a tornare sole da scuola, o a prendere autobus con poche persone. Così come non ne possiamo più di dirigenti scolastici che anziché accogliere le nostre segnalazioni frenano tentativi di fare emergere i problemi o addirittura segnalare le situazioni e gli organi competenti, per paura di mettere in cattiva luce la scuola. Non ne possiamo di una città che per i nostri ragazzi non è più vivibile e di assistere quotidianamente all'impunità di giovani che commettono crimini contro i nostri figli e all'irresponsabilità senza conseguenze delle loro famiglie'.
Sono alcune elementi comuni alle tante testimonianze e domande poste dai genitori che ieri sera hanno partecipato alla assemblea pubblica organizzata dal coordinamento dei presidenti dei consigli di istituto di Modena e provincia presso la sala della parrocchia di Gesù Redentore. Sostenuta da una raccolta di 8000 firme per chiedere un incontro con le istituzioni. Sala gremita da circa 500 persone sedute e in piedi. Ad ascoltarli sindaco, assessori all'istruzione e ai servizi sociali e alla sicurezza, insieme al comandante della compagnia dei Carabinieri di Modena, il capo della Squadra Mobile in rappresentanza del questore, il comandante della Polizia Locale oltre al presidente della Provincia e al presidente Seta. Messi letteralmente sotto torchio dai genitori.
Serata di confronto e costruttivo scontro che ancor prima di iniziare un risultato lo aveva già ottenuto: la convocazione degli organizzatori dal prefetto e l'impegno di quest'ultimo ad avere all'interno del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, quando l'ordine del giorno ci sono i temi della sicurezza e della scuola, anche di una rappresentanza dei consigli di istituto.
Del resto, serata basata soprattutto su un botta e risposta generato dagli interventi e delle domande del pubblico.
Toccanti le testimonianze e le richieste di interventi più incisivi da parte della platea. Dalla madre di Jonathan, ragazzo accoltellato nel gennaio scorso su un bus da un coetaneo, per 20 euro, alla mamma di una ragazza accerchiata da un gruppo di giovani rapinata della borsa nei pressi della stazione, e che temeva per la sua incolumità fisica.
Dalla platea i genitori contestano il presunto immobilismo delle istituzioni di fronte all'azione di gruppi di giovani criminali conosciuti. Sia stranieri che italiani sia giovani di seconda generazione. Sarebbero infatti una cinquantina i giovani segnalati e denunciati per reati di varia natura, capaci di terrorizzare ogni giorno, perché liberi di circolare, tanti giovani. 'Sì sa chi sono e chi sono le loro famiglie. Come è possibile che non si faccia nulla di fronte all'evidenza, anche dello spaccio che ogni mattina c'è davanti a scuola gestito spesso dalle stesse persone'.
'Non è vero che non si faccia nulla, il punto è che gli effetti delle azioni che si compiono nei confronti dei minori hanno tempi che non consentono una risposta immediata, soprattutto visibile, ma la risposta arriva sempre' - ripetono in sintesi sia il comandante della Polizia Locale sia il referente del questore. 'Importante - afferma quest'ultimo - è che si lavori uniti in una stessa direzione. Ma ognuno svolgendo al meglio il proprio ruolo. Io mi occupo di repressione dei reati un genitore deve fare il genitore. Spesso ci troviamo davanti ai genitori che pur convocati in questura per problemi relativi ai loro figli non si presentano o si dichiarano rassegnati a non potere farci nulla' - afferma Mario Paternoster
Al tavolo il presidente Seta Alberto Cirelli ha illustrato alcune novità e impegni presi per aumentare la sicurezza proprio sugli autobus: a partire dalla messa in rete e a disposizione in tempo reale delle forze di polizia, delle immagini registrate dalle quattro telecamere interne e due esterne degli autobus, oltre al potenziamento attraverso la fornitura di abbonamenti a personale delle forze dell'ordine in borghese per i controlli sui mezzi
Ma è sul tema della prevenzione e della figura dell'educatore all'interno della scuola (che importanti risultati li ha avuti già in una scuola come il Barozzi) che il faccia faccia si accende.
'Siamo profondamente amareggiati' - afferma una madre 'delle non risposte che ci avete dato. Parliamo di delinquenti che non vengono nemmeno a scuola e ci mettiamo a parlare di psicologo'
'Siete solo capaci di fare domande ma non ho sentito nessuna proposta, mi faccia una proposta mi faccia una proposta e sono pronta ad ascoltarla!', afferma e risponde Massimo Mezzetti. Un risposta che non piace e che riempie di mugugni la platea pronta a rispedire al mittente. Il sindaco viene accusato di essere arrogante.
Sono quasi le 23 quando arriva lo stop agli interventi e il microfono passa per la chiusura al sindaco Massimo Mezzetti. 'Cercheremo di mettere in campo tutti gli strumenti possibili in mano al comune. L'esperienza dell'educatore al Barozzi funziona faremo in modo di estenderla e di mettere altre risorse, ma ognuno deve fare la propria parte. L'impegno è di ritrovarci o di nuovo qui o al tavolo del prefetto per riaggiornarci sulla situazione. Oggi io ho imparato molto ascoltandomi e voi dovete essere orgogliosi di avere ottenuto il risultato di partecipare al comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e riaggiornare col prefetto la situazione tra due mesi. Ci vedremo lì'
Soddisfatti della partecipazione e del confronto gli organizzatori referenti dei consigli di istituto che hanno voluto l'incontro.
'Crediamo che da questa sera sia emersa chiaramente la distanza che c'è tra il mondo scolastico e delle famiglie e le istituzioni. Siamo stati convocati dal prefetto, in vista di questo incontro. Se non fosse stato per noi chissà quando ci sarebbe stato un incontro simile. Auspichiamo che sia solo l'inizio di una serie e che ci sia un maggiore coinvolgimento anche dei dirigenti scolastici che purtroppo questa sera rappresentano gli assenti' - afferma il presidente del consiglio d'istituto Chiara Costetti.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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