Bosco cassa di espansione raso al suolo: il Comune convocherà AIPO
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Bosco cassa di espansione raso al suolo: il Comune convocherà AIPO

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Lo ha comunicato oggi l'Assessore Giulio Guerzoni in risposta all'interrogazione del Consigliere di Forza Italia Giacobazzi sull'avanzamento dei lavori per il potenziamento del sistema: 'Tutela del paesaggio e sicurezza idraulica sono priorità che vanno a braccetto'


Bosco cassa di espansione raso al suolo: il Comune convocherà AIPO
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“Il sindaco Mezzetti convocherà Aipo per chiedere conto dei lavori in corso alle casse di espansione del fiume Secchia. Gli enti e le istituzioni che lavorano per la sicurezza del territorio devono farlo rispettando leggi e prescrizioni, e ne portano tutte le responsabilità, compreso quella di informare i cittadini, con i modi e i tempi corretti”.

Lo ha annunciato l’assessore con delega alla Protezione civile e Lavori pubblici del Comune di Modena, Giulio Guerzoni, rispondendo all’interrogazione di Piergiulio Giacobazzi (FI) nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 9 settembre. Una interrogazione che partiva dalla richiesta di stato di avanzamento sul progetto di demolizione e ricostruzione di due manufatti fondamentali nel funzionamento delle sistema delle casse (Diga/manufatto regolatore) e sfioratore. Progetto che costituisce uno dei lotti relativi al potenziamento complessivo della cassa.

Edè così che l'interrogazione specifica su quell'intervento ha fornito l'occasione per aggiornare sullo stato e sulle ragioni dei lavori che in agosto hanno visto il disboscamento del bacino in linea della cassa stessa; disboscamento fermato nei giorni scorsi dall'intervento dell'Ente Parchi Emilia Centrale direttamente competente per l'area naturale protetta del bosco.

“Dobbiamo trovare il modo di tenere insieme il rispetto dell'ambiente e del paesaggio con la sicurezza idraulica. Questa è l’unica strada, non ci sono scorciatoie. I pilastri che abbiamo a disposizione sono 'mitigazione e adattamento”. A Modena, come in tutta Italia ed Europa, è fondamentale tenere insieme la sicurezza idraulica e il rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Guai a contrapporre questi valori, entrambi fondamentali”.

I lavori di adeguamento della cassa di espansione del fiume Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio Emilia, hanno l’obiettivo di aumentare il volume della cassa e quindi la sua capacità di invaso.

“Rappresenta un’infrastruttura strategica e fondamentale per la messa in sicurezza idraulica di un territorio densamente abitato”, ha sottolineato Guerzoni rispondendo alle diverse domande del consigliere.

Nell’interrogazione il consigliere chiedeva tra l’altro, in relazione alla messa in sicurezza della cassa di espansione sul fiume Secchia, lo stato dei lavori, i tempi per la loro conclusione e per il completamento delle opere di adeguamento del sistema delle casse di espansione a eventi di piena con tempo di ritorno a 50 anni.

Gli interventi di rifacimento del manufatto regolatore e di quello sfioratore sono compresi nel progetto esecutivo del lotto 1. Il progetto esecutivo è stato completato e verificato. Attualmente sono in corso di definizione alcuni dettagli integravi richiesti ad Aipo dalla Direzione generale dighe, l’organo nazionale preposto all’approvazione del progetto stesso. Per quanto riguarda i lavori per la rimozione dei sedimenti del bacino di espansione e il conseguente innalzamento e adeguamento strutturale delle arginature, il lavoro ricade nell’ambito del Lotto 2 e sono stati autorizzati dalla Regione. Attualmente i lavori sono sospesi per poter rispondere alle osservazioni in merito al taglio degli alberi. I lavori sono finanziati nell’ambito dei fondi Pnrr e pertanto dovranno concludersi entro fine 2025.

E’ in corso di predisposizione un progetto esecutivo di riforestazione di concerto con l’Ente Parchi Emilia Centrale, finalizzato proprio alla compensazione dei tagli eseguiti per consentire il rialzo e ringrosso degli argini e per aumentare la capacità di laminazione della Cassa di Espansione. Si è concordato di non eseguire piantumazioni nel periodo primaverile in quanto gli episodi di piena del fiume Secchia avrebbero potuto compromettere l’esito delle piantumazioni.

Per quanto riguarda l’adeguamento ai tempi di ritorno di piena di 50 anni, sul quale verte un’altra domanda dell’interrogazione, l’assessore ha ricordato che è vincolato alla realizzazione dell’ampliamento della cassa lato Rubiera. È vigente in quell’area il Piano attività estrattive del Comune di Rubiera, e a seguito di un ricorso in Consiglio di Stato sulla sua attuazione non sono state successivamente definite quali saranno le azioni intraprese dal Comune di Rubiera e Regione Emilia-Romagna.

Il dibattito
L'interrogazione del consigliere capogruppo di Forza Italia Giacobazzi è stata trasformando in terpellanza aprendo il dibattito di merito

Maria Grazia Modena (Modena per Modena) ha parlato di situazione climatica e ambientale “al limite del fuori controllo”, definendo “tragico” l’abbattimento del bosco: “L’alternativa c’era ed era allargare gli argini invece che alzarli, pagando gli espropri, ottenendo vantaggi ambientali e anche la ricarica dell’acqua delle falde, che non evapora ed è a temperatura costante”.

Secondo Giovanni Bertoldi (Lega Modena) è mancato il dialogo con Aipo “generalmente ente disposto all’ascolto”. Il consigliere, esprimendo preoccupazione per il territorio “non al sicuro”, ha chiesto che i lavori vengano effettuati velocemente. Infine, per Bertoldi “si è persa un’opportunità di preservare un bosco: i cittadini con sensibilità verde sono rimasti negativamente sorpresi”.

Ferdinando Pulitanò (Fratelli d’Italia) ha parlato di enti deputati non in grado di affrontare il rischio idrogeologico del territorio: “L'atteggiamento di Comune, Aipo e Regione è sempre stato quello di interventi che non risolvono, come alzare gli argini ma non pulirli: ci sono responsabilità politiche ben precise”.

Per Stefano Manicardi (Pd) l’espansione delle casse è un lavoro importante che deve tenere conto anche dei mutati fenomeni climatici: “Servono, pertanto, adeguate opere di sicurezza idraulica. Bisognerà certo capire, insieme a Aipo, se si poteva agire in modo diverso, ma ciò non preclude che l'azione vada portata avanti”.
“Il Comune ha subito questo intervento, quindi bene che si sia attivato per convocare Aipo e chiarire la questione” ha affermato Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle). In particolare, per il consigliere “occorre comprendere se era necessario un intervento di questo tipo, abbattendo gli alberi, e se era necessario abbatterne tanti: serve chiarezza sulle compensazioni che verranno realizzate, e anche sulle tempistiche”.

Martino Abrate (Avs) ha dichiarato che “il territorio deve essere sicuro e bisogna attuare le opere necessarie perché questo avvenga”. Il consigliere, in particolare, ha argomentato che “ci sono prescrizioni che temiamo non siano state sufficientemente considerate: le più rilevanti sono il fatto che non si sarebbe dovuto intervenire tra il 15 marzo e il 15 luglio, per rispetto della fauna, e che le modalità di comunicazione previste non sono state attuate”.
In replica, Piergiulio Giacobazzi (Fi) ha precisato che “la questione del taglio degli alberi è successiva ha quando ho presentato l’interrogazione”. Il consigliere, inoltre, rilevando di non aver visto significativi cambiamenti, rispetto a questioni analoghe poste nel 2021, si è detto preoccupato delle tempistiche degli interventi.

L'assessore Guerzoni ha colto l’occasione per aggiornare il Consiglio su altri due temi di competenza Aipo.
Innanzitutto, sono in corso di esecuzione e di progettazione 18 interventi di difesa spondale e miglioramento del regolare deflusso delle acque lungo l’asta dei fiumi Secchia e Panaro, tre dei quali (due sul Secchia e uno sul Panaro) nel territorio comunale per un valore complessivo di 850mila euro. Il primo sul Secchia è stato appaltato, gli altri due in progettazione.
Inoltre, Aipo ha informato che il Consorzio di Bonifica Burana, entro la fine dell’anno, terminerà l’iter di ottenimento delle autorizzazioni e di validazione del progetto definitivo per la messa in sicurezza dei prati di San Clemente, che è da sempre un punto critico del sistema a nord della città quando l’acqua dal Naviglio non si scarica nel Panaro. Il progetto prevede tra l’altro un raddoppio dei Portoni Vinciani a ulteriore protezione dalle piene del fiume Panaro.
Venendo infine all’ultima domanda del consigliere Giacobazzi, relativa al ponte dell’Uccellino, i lavori sono entrati nel vivo tra febbraio e marzo 2024, dopo le opere di verifica e bonifica, e i tempi sono rispettati: è confermata la fine lavori entro fine del 2025.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 

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