Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
E' continuato ad aumentare più del previsto, anche nel 2019, il valore delle multe elevate dalla Polizia Municipale del Comune di Modena per violazioni al codice della strada. Un nuovo considerevole incremento quello che si registra nel passaggio tra il bilancio di previsione e quello consuntivo del 2019. Dai 14 milioni di euro previsti, e già in forte aumento rispetto ai 10 del 2018, si passa ai 16,85 milioni di euro nell'ultimo rendiconto. Multe accertate. Quasi 3 milioni in più rispetto, appunto, al previsto. Lasciamo ad altri momenti domande e risposte sulle possibili cause, ovvero se si tratti di un incremento nel livello di indisciplina dei modenesi, oppure dei controlli fatti sul campo o dell'azione sempre più capillare e tecnologicamente avanzata di apparecchi di rilevazione automatica delle infrazioni (autovelox, fotored e, tra poco, anche il robocop delle multe), per concentrarci invece sulle cifre che presentano, anche quest'anno, aspetti sempre più particolari.
Nel rendiconto approvato alcuni giorni fa dal Comune, e con il quale viene stabilita la destinazione del 50% degli introiti derivanti da multe che per legge devono essere vincolati a finanziare spese ed investimenti di sicurezza stradale, le anomalie non mancano. Prima di tutto perché un conto è il valore delle sanzioni elevate, pari appunto a 16,85 milioni di euro, ed un conto è quanto il comune realmente di quella cifra potenziale incasserà. E qui iniziano le magagne. Modena negli ultimi anni ha visto salire l'ammontare di sanzioni non pagate e trasformate in breve in crediti cosiddetti inesibili. Uno sorta di titolo esecutivo ma considerato a livello spazzatura il cui valore aumenta ogni anno. Per il bilancio 2019 si è passati da un -5.067.700 di previsione ad un -7.822.901 di euro.
Di fatto un buco che si allarga per 3 milioni di euro e che è da compensare, con un impegno economico definito in bilancio. Che trattandosi, appunto, di voci di bilancio, hanno un doppio effetto negativo. Da un lato la necessità, da parte del Comune, di aumentare il fondo per i crediti di dubbia esigibilità, per sostenere, almeno sulla carta, il peso dell'ammanco creato. Dall'altro l'effetto sulle risorse a disposizione per i progetti per la sicurezza. Perché il venire meno di 7,8 milioni rispetto a quelli previsti, riduce notevolmente l'ammontare reale degli introiti e, di conseguenza, anche quel 50% da destinare a progetti per la sicurezza. Perché se ai 16,8 milioni di euro di valore delle multe elevate togliamo quelli realmente incassati, i milioni rimangono 9.3 milioni. Il cui 50% da destinare a progetti per la sicurezza, ammonta a 4.6 milioni di euro, addirittura 100 mila euro meno rispetto a quelli previsti.
Ricapitolando, il Comune fa più multe ma riesce ad incassarne sempre meno, così aumenta il fondo per i crediti non recuperabili. Questo però va tolto dalla cifra totale dei proventi, riducendo anche i soldi a disposizione per progetti di sicurezza stradale. E qui sta un altro punto. In questo ambito, dei soldi da destinare a finanziare gli interventi per la sicurezza, viene fatto entrare anche pagamento di premi, contributi, fondo previdenziale e straordinari del personale della Polizia Locale. Su questo fronte il rendiconto 2019 chiude con 470.000 euro (rispetto ai 160 mila euro previsti), per trattamenti accessori alle restribuzioni, 119.380 (rispetto ai 40.000 previsti), per trattamenti accessori alla contribuzione e 39.950 euro (rispetto ai 13.672 euro previsti) per integrazione all'Irap. Inoltre, dei proventi derivanti dalle multe, 111.000 euro andranno sempre a favore della Polizia Locale confluendo direttamente nel Fondo per la previdenza del personale di Polizia Municipale
Gi.Ga.