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In via Padovani a Modena, cantiere fermo. Ancora una volta. Anche durante la settimana non si muove una foglia. Per la nuova Casa Residenziale per anziani Gorrieri, pensata per sostituire la Ramazzini, in via Luosi, sembra prospettarsi un nuovo rinvio. L'ennesimo. In una tabella di marcia piena di inciampi,
Il progetto originario, approvato a febbraio 2020, prevedeva 75 posti in residenza, un Centro diurno da 20 posti e due alloggi protetti. Su una area concessa in diritto di superficie dal Comune. Lo scoppio della pandemia a fine febbraio ha ritardato la partenza dei lavori, assegnati ad agosto da Domus all’impresa Razzetti e Bosazza di Torino, in seguito divenuta Pigeco, originando anche una riflessione sull’opportunità di far convivere nella stessa struttura una residenza e un centro diurno.
Negli ultimi mesi del 2020, quindi, l’amministrazione decide di superare il Centro diurno, aumentando allo stesso tempo da 75 a 90, i posti nella Casa residenza.
I lavori proseguono regolarmente fino ad aprile 2021 quando Pigeco presenta problemi che portano, a luglio 2021, alla risoluzione del contratto. Nel corso dell’estate comincia la ricerca di una nuova impresa. Il sindaco annuncia in consiglio comunale, in risposta ad una interrogazione presentata da Sinistra per Modena, che entro l'estate la soluzione arriverà. Arriverà, si, ma a novembre. I lavori vengono aggiudicati da Domus all’Associazione temporanea di imprese composta da Tsc Srl di Fermo e Cat impianti di Jesi. Obietivo, proseguire i lavori fino alla fine dell’estate 2022. Cambia il cartello dei cantieri ed i lavori previsti in 300 giorni, fissano la data della fine a giugno 2022. Quando Tcs chiede un adeguamento dei prezzi. Dopo aver sottoscritto un addendum contrattuale, l'azienda, riporta il Comune, evidenzia problemi che portano alla risoluzione del contratto. Rimane attivo quello con la ditta che si occupa degli impianti.
Nel corso dell’estate i lavori vengono affidati, appunto, alla Cooperativa Fontanaluccia e, di nuovo, a Cat impianti con la conclusione dell’intervento prevista per l’inizio dell’estate 2023.
Ma la storia non è finita e il Consiglio Comunale è di nuovo impegnato per superare un altro passaggio formale e al contempo sostanziale. La cooperativa Domus chiede ed ottiene di potere costituire un’ipoteca a garanzia del mutuo bancario necessario per completare la realizzazione della nuova Casa residenza. L’autorizzazione viene concessa il 5 aprile con l'approvazione della presentata in assemblea dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza con il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica, Movimento 5 stelle; si astengono Lega Modena, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena.
L’approvazione della delibera è l’occasione per annunciare che i lavori per la costruzione della nuova residenza, terminati al 70 per cento, riprenderanno entro il mese di aprile e si concluderanno per l’inizio dell’estate. Un anno dopo rispetto alla data dell'ultimo rinvio, ancora stampata sul cartello di cantiere dilaniato dal vento e ormai non più visibile. All'angolo tra strada S.Faustino e via Padovani. Ma l'estate è ormai alle porte e il cantiere è di fatto fermo. In fase avanzata, certo, ma fermi. Uno stallo che preoccupa anche i residenti della zona, allarmati dal degrado che da subito, in grandi cantieri senza nessuno all'interno, si creano. L'area è soggetta ad incursioni notturne. L'erba alta, i materiali da cantiere, gli spazi aperti e vuoti, rappresentano nascondigli ideali. Anche per i topi anche in zona, come segnalato anche nel nostro sopralluogo di ieri, abbandano attirati dalla grande quantità di rifiuti abbandonati e non ritirati fuori dai cassonetti che ormai rappresentano la normalità.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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